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La medicina è in te e non la usi, La malattia viene da te e non te ne accorgi
 
 Hazrat Ali
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LEADERS PSICOPATICI

premessa alle domande inviateci

Dai fatti di cronaca  non è infrequente trovare segni evidenti  di psicopatia che coinvolgono sia leaders sedicenti musulmani sia accaniti oppositori di ogni apertura all'Islam (ed ad altre forme religiose-culturali). Conviene dunque informarsi su cosa sia questa devianza psichica . Il fatto che ci siano devianze  diffuse  non significa che rappresentino la normalità sociale. I depressi, gli psicopatici, i paranoici, i pornodipendenti senza contare chi è affetto da fobie e da altre patologie più lievi, sono di fatto così comuni da restringere il quadro delle persone normali, ossia responsabili, equilibrate, libere interiormente, capaci di sentimenti genuini. E' necessario per questo vigilare ancora di più per evitare che il senso del branco che c'è in ognuno di noi travolga il sano giudizio. Le esigenze dello spettacolo di cui à fatta la nostra società  finiscono per far credere "normali" comportamenti che non lo saranno mai, indipendentemente dalla loro diffusione, fosse pure totale.Esiste pure la psicosi di massa.

Veniamo dunque al termine "psicopatia". Leggiamo dal dizionario di psicologia delle ed.paoline curato da H. Eysenck,W.Arnold e R.Meili, alla pag.930: <<Benché questo termine sia stato usato finora per le più svariate manifestazioni psichiche (...)tra gli studiosi del comportamento ora si va delineando sempre più la tendenza  ad usarlo in un quadro clinico relativamente specifico e limitato ad un disturbo particolare del comportamento e viene fatto corrispondere (...)alla categoria della personalità antisociale( ...).In breve lo psicopatico  (o sociopatico) è un tipo impulsivo, privo del senso di responsabilità, edonistico,"bidimensionale", incapace di vivere le normali componenti dei rapporti interpersonali, come p.es. di provare il senso di colpa e di pentimento (per validi motivi-n.d.r. essendoci all'opposto la patologia di chi soffre di ingiustificati sensi di colpa) l'immedesimazione con gli altri, l'affetto o il vero interesse per il benessere altrui. Benché egli sia spesso in grado di esprimere con la mimica emozioni normali e finga legami affettivi, in realtà i suoi rapporti sociali e sessuali verso gli altri sono insinceri ed egoistici. La sua capacità di giudizio è limitata ed egli si dimostra incapace di contenere l'appagamento dei suoi bisogni momentanei, senza tener conto delle conseguenze che ne derivano a lui stesso e agli altri. Per questo si trova spesso in situazioni ingarbugliate; nel tentativo di uscirne è capace d'inventare una complicata e contraddittoria rete di menzogne e di giustificazioni razionalizzanti, esprimendosi in forma teatrale e talvolta anche convincente, dimostra pentimento, promette di migliorare. Molti psicopatici sono esigenti, aggressivi ed assolutamente insensibili. Altri sono invece i tipici parassiti o imbroglioni in cerca di compatimento, che si affidano alla loro eccezionale loquacità e ad un certo charme artefatto, dandosi l'aria di aver bisogno di aiuto, per raggiungere i loro scopi.(...)In alcuni casi sono abbastanza simpatici ed intelligenti da commettere atti immorali o spregiudicati con parvenza legale o pseudolegale e riescono a sottrarsi alla sanzione della legge o alle prove della loro colpevolezza per mezzo di scappatoie (...).

Un comportamento dominato dall'io bambino, quello dello psicopatico, che pensa solo al soddisfacimento dei propri interessi senza alcun senso di responsabilità sociale. Pensiamo cosa può fare uno psicopatico quando arriva al potere, a rappresentare "gli altri"...E' quindi di interesse comune vagliare chi si erige a rappresentante di gruppi religiosi e politici, non dargli nessun credito qualora si scopra che  sotto la maschera del  suo fideismo, della  sua apparente intelligenza e simpatia altro non c'è che uno psicopatico: a  nulla gli serviranno gli artifici che conosce per ingannare il suo prossimo. Non è necessaria la diagnosi psichiatrica: il buon senso, il giudizio equilibrato da solo arriva  a distinguere  chi è onesto e responsabile da chi dei valori umani e civili non gli importa niente.

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Domande e Risposte (le prime sono le più recenti)

D) Ho letto (nelle lettere precedenti) che la guerra può cominciare ad essere un sentimento estraneo all'uomo. Ancora mi rammento, pensate quanto vecchio posso essere, ai miei tempi, in cui si parlava di violenza rivoluzionaria, abbattere i nemici di classe, e nello stesso tempo il duce dal balcone mostrare il fucile e dire questo è il nostro argomento, la guerra è nobile e bella. Sembrava quasi un gioco, ma tremendo per le conseguenze, in molte famiglie c'era uno di qua ed uno di là, anche se la maggior parte fingeva il consenso per sopravvivere. Ma vi faccio una domanda. (...) Considerando i termini della psicologia transazionale come impostati da quell'eccellente psichiatra  di nome H. Berne,   essere dalla parte del potere, dell'ordine imposto con la forza non è un'anomalia della genitorialità che esclude l'io adulto? E la ribellione violenta non è un'anomalia dell'io bambino che ugualmente esclude la parte ragionevole e dialogante? Insomma la guerra non è un gioco di matti?

R) Dietro tutti gli interessi economici e pratici delle guerre ( che l'io adulto otterrebbe per vie più evolute e secondo vantaggi comuni ) e le chiacchiere per giustificarle, è proprio così.

D) Ho letto con interesse mafia e follia. Le argomentazioni però credo di estendano a tutti i capi. L' elezione del presidente (...) mi ha stupito. Possibile che i capi anziché il meglio rappresentino il peggio di una nazione? Siano essi terroristi come (...) o imbroglioni come (...). L'umanità è impazzita?

R) Basta una rapida occhiata a tutta la storia umana, anche recente nei paesi cosiddetti democratici,   per rendersi conto dei molti  suoi capi criminali, imbonitori e pazzi. Sono stati gli psicologi americani per primi a fare uno studio scientifico approfondito del fenomeno  osservando i soldati della seconda guerra mondiale: chi  riusciva a diventare leader di un gruppo era quello più disturbato psichicamente. La tensione paranoica (del comandare, dell'essere importanti,  insomma del bambino onnipotente che c'è in ciascuno di noi) emerge quando si allentano i freni inibitori e con essa chi ne è vittima si fa largo a spallate sugli altri. I più razionali in genere evitano le dispute e cercano l'indipendenza. Tenga però presente che il quadro umano è complesso: il potere può essere l'unica alternativa per evitare di finire in galera, per controllare illegittimi interessi di gruppo(mafie). Questa triste realtà non deve far dimenticare che sono esistite ed esistono persone sagge, umili (consapevoli dei propri limiti), con alto senso civico e della giustizia, a capo delle istituzioni e che grazie alla prudenza ed all'intuizione non si fanno ammazzare. Ma vivere per il potere fine a se stesso è vita grama anche coi soldi. Finiscono anche i despoti. "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti" diceva Gesù.

D) Spesso mi domando se è possibile rimanere   sereni  e realizzativi pur avendo una posizione realistica sull'umanità, posizione che non concedendo spazio a forme illusorie e ad autoinganni sarebbe definita pessimistica. L'umanità sta distruggendo il pianeta in nome del danaro, dei vantaggi immediati. Aumenta la quantità umana e diminuisce la qualità, tutti sono preoccupati di fenomeni quantitativi e c'è indifferenza sulla qualità. Ogni preoccupazione reale su fatti tragici viene minimizzata, forse come difesa psicologica. Continua l'odio, l'ignoranza ad imperversare e sono gli idioti a governare acclamati da altri idioti. Le scelte sul piano sociale ed economico sono fatte senza lungimiranza e risultano le più stupide: si distrugge il bene comune per momentanei vantaggi di alcuni (...)Pur senza complessi da genio incompreso è difficile per una persona intelligente accettare lo stato delle cose e può subentrare un atteggiamento di apatia per non diventare dei don Chisciotte.

R) Ci sono momenti in cui ci si domanda perché si vive anche ad età inoltrata. Lei è fortunato a non aver trovato il senso, la ragione della vita negli stimoli illusori di potere e conquista di soldi che il mondo offre a piene mani. Un sufi non comprerebbe questo mondo per un soldo bucato: eppure agisce, eppure è in suo reale potere salvare tante persone che si sono arenate in esso (insch'Allah) . Questa vita è un mezzo, una possibilità evolutiva straordinaria anche se il mondo cascasse via via sotto i piedi. In se stesso non vale nulla, ed è splendido constatare che ci siano persone  disamorate di questo mondo, del Tutto (ultimo idolo romantico) che vivono piene d'amore e di brama di ricerca. Nel nulla di Tutto , oltre i credi hanno trovato Dio, la fede.

D) (...) eppure sia nel sufismo sia nella massoneria ci sono logge che si ispirano a figure fondamentaliste che al posto della ricerca della verità impongono già una verità in nome delle credenze religiose o metafisiche a cui tutti devono conformarsi. E' insomma un vero e proprio plagio della personalità che si compie in queste organizzazioni. I danni psichici che arrecano difficilmente sono reversibili in quanto il soggetto crede di far parte di una elite che ha in mano la verità ed il potere (...) quasi una mafia (...).

R) Forse è solo una bella ingenuità credere che ci siano istituzioni che rappresentino completamente un ideale. Forse questa si contrappone a chi ormai  scetticamente vede la corruzione in tutto. Forse la verità sta nel mezzo. Certo è che le istituzioni saranno sempre inadeguate ad un modello perfetto giacchè sono fatte da uomini limitati. Che bello sarebbe se ci fosse una giustizia composta da giudici infallibili, una scuola con insegnanti preparatissimi ed eccellenti educatori, politici tutti onesti e intelligenti, psichiatri dall'equilibrio impeccabile eccetera. Anzi ovunque ci sono anomalie e contraddizioni via via da risolvere senza la pretesa di riuscirci una volta per tutte, che è impossibile data la natura umana stessa . Questo vale anche per le religioni e per le forme organizzative iniziatiche pur storiche e regolari. Ci sono antichi testi sufi che trattano  come nella realtà, anche di una "buona"  confraternita, ci siano casi di follie, invidie, fanatismi, paranoie di potere.  Sono tutti insegnamenti vivi e diretti. Per entrare nello specifico stralcio questo brano dall'ottimo studio di Lo Coco e Lo Verso sul pensiero mafioso (nel sito di psichiatria forense "pol.it") << In questa cultura psichica, come in tutti i sistemi fondamentalisti (Lo Verso, 1998, cit.) regnano dicotomie totalizzanti di pensiero, con il mondo degli affetti scisso in maniera punitiva. Ci riferiamo qui con l’espressione fondamentalismo a tutti quei processi di costruzione dell’identità personale in cui l’Io individuale è pienamente coincidente con il Noi sovrapersonale e transpersonale. Il soggetto non può essere diverso, altro, dal mondo che lo ha concepito psichicamente (Napolitani, 1987). Nei sistemi fondamentalisti l’identità psichica può essere legata a strutture sovrapersonali: la nazione, la chiesa, il partito, e/o essere all’interno di una omologazione che non consente pensiero (ad es. l’attuale omogeneizzazione televisiva). Fenomeni come le guerre a sfondo religioso, i nazionalismi, il razzismo, le inquisizioni, si fondano psicologicamente anche su questo.>> Il fondamentalismo, insomma, è un fatto sociale, una devianza che può emergere dovunque, comprese le organizzazioni  sviluppatesi  per la libertà dello spirito.

 

.IL CARAVANSERRAGLIO