boschx1.jpg (7523 byte)     HIERONYMUS BOSCH

 

Sappiamo poco della vita di Hieronymus Bosch (1450-1516 ca.) se non che lavorò nella sua 's-Hertogenbosch fino alla morte, una cittadina olandese dalla fervente vita religiosa. Bosch stesso era affiliato alla confraternita della Nostra Diletta Signora a cui dedicò i suoi servigi come artista. Si è  ipotizzato (Fraenger) che il nostro appartenesse anche alla setta esoterica-alchimistica dei fratelli del libero spirito, detti anche adamitici in quanto cercavano una condizione umana libera dal peccato originale, dalle angosce colpose frutto spesso di condizionamenti sociali e culturali. Così gli adamitici: attraverso la disinibizione della sessualità, delle emozioni e del pensiero l'uomo può recuperare uno stato corporeo libero, naturale, con le percezioni vive dello stato iniziale della creazione , prima della mitica caduta.   Aldilà dell'ideologia del peccato originale le loro istanze saranno riprese in quei movimenti di liberazione anche recenti, si pensi a W.Reicht ed ad altri psichiatri che individuavano nei blocchi energetici e sessuali ,dovuti a traumi e repressioni sociali, la causa di molte patologie psichiche. Ma è improbabile che Bosch fosse un loro adepto in quanto le sue opere venivano commissionate da enti religiosi controllati dall'inquisizione. Le simbologie alchemiche che si trovano nei suoi lavori fanno parte dell'immaginario medioevale e nel giardino delle delizie non si vede perchè avesse voluto rappresentare un inno alle gioie sessuali quando a destra colloca il castigo infernale.

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In mancanza di prove attendibili per affermare diversamente, tutta l'opera di Bosch porta la costante moralistica e didascalica. Non siamo in Italia dove ai tempi di Bosch si respirava tutt'altra atmosfera : l'umanesimo eppoi il rinascimento che ridava fiducia all'uomo, alle sue possibilità, che spiritualizzava la natura (si pensi a Telesio.Campanalla e Bruno). Bosch vive ancora in un mondo medioevale che aspetta la fine del mondo, dove l'uomo è circondato da demoni ai quali deve resistere affinchè la sua carne non sia torturata nell'inferno. Ma non è detto che lui fosse vittima di queste esasperazioni oscurantiste. Se l'ambiente è fortemente condizionante  ciò non significa  che tutti debbano esserne soggiogati. Bosch   pur essendo credente  evita le estremizzazioni fanatiche della religione e gli aspetti ingenui del fideismo popolare . Con troppa evidenza ci scherza su.

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La serietà dell'uomo Bosch sta nella consapevolezza che ha delle miserie umane causate dall'ignoranza e dalla cupidigia .Descrive tra ironia e  compassione le loro vittime.

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I suoi scenari infernali avevano probabilmente una funzione catartica, liberatoria per lui stesso, uno sfogo quale poteva aver provato Dante scrivendo la Divina Commedia. Di fronte alla stupidità ed agli orrori della guerra, della politica, del vivere comune egli riporta un ordine morale che all'esterno non trovava . Lo fa prendendo il materiale simbolico e fantastico della sua epoca. Quando il senso civico ed umano decade l'arte in tutte le sue espressioni può conservare il segno della dignità dell'uomo, la sua ricerca di luce e di verità, di un significato che venga dall'interno,dall'Anima.

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Il visionarismo di Bosch ha indotto qualche critico a sospettare che usasse sostanze stupefacenti  ma l'ambiente in cui l'artista viveva, tra organisti e campanari, rende difficilmente verosimile l'ipotesi. C'è anche chi ha individuato elementi paranormali come se Bosch attingesse nel suo inconscio immagini del futuro: mine, aerei, elicotteri, motoscafi...Certo è che fra mille anni, se l'umanità esisterà ancora,  si verificheranno  situazioni descritte da qualche  scrittore o scenografo di films di fantascienza. L'immaginazione è una straordinaria capacità umana , basta solo incanalarla. Bosch si serviva del pennello per esprimerla .

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In questo mondo dove tutto è passeggero c'è chi cerca di rincorrere qualcosa da possedere, qualcosa che è destinato a sfuggire, a trasformarsi per sua natura. Soldi, onori, piaceri...nell'illusione che costituiscano la felicità. Ma se tutto può contribuire ad essere felici non c'è cosa in sè che dia la felicità. Essa sta dentro, nella percezione, nella fede stessa del vivere, nell'esperienza . Ben lo sa chi opera nel campo psicoterapeutico e psicopedagogico assistendo al crollo dell'illusione: gente che arrivata al successo ed alla ricchezza  va in depressione fino a suicidarsi.

boschx2.jpg (9104 byte) Nelle opere di Bosch , in mezzo ad un pullulare di figure umane e non umane caricaturali, paragonabili solo a quelle di Jacovitti (altra arte ma sempre arte)si distinguono dei volti estremamente sereni, sovente di santi, in cui non sai se è presente un velo di tristezza o una distaccata bonarietà : la saggezza di chi non ha più illusioni, di chi non è travolto dall'affanno dell'avere, quell'affanno che abbruttisce. Gli unici che sono fuori dall'inferno.

 

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Nazzareno Venturi

 

 

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