Vedi questi due o tre idioti ? Tengono il mondo nelle loro mani,/ e non sanno nulla. Per la loro ignoranza si credono superiori./ Segui il Sufismo e non curartene. Nella loro splendida sufficienza/ chiameranno "eretici" tutti quelli che non la pensano come loro.

Omar Khayyam (1048-1113)


 

 

SUL TERMINE ERESIA

Letteralmente dal greco significa "scelta". Quando una scelta ideologica diventa dominante e si  istituzionalizza   rappresenterà la "norma". L'istituzione e la consuetudine (abbiamo sempre fatto così...ci è sempre stato detto così...così pensan tutti...) tendono  a difenderla dalle scelte diverse talvolta con oppressioni, emarginazioni e con tutti i mezzi di cui possono   disporre . Quel che in un periodo ed in un luogo storico è norma può ritornare in un'altro contesto eresia .  Le eresie possono sfidarsi tra loro ognuna   rivendicando per sé "la norma".  Così é successo tra protestanti e cattolici con roghi vicendevoli e  accuse reciproche di eresia. Il termine infatti si colorò di un significato negativo: l'eretico è eterodosso (non conforme alla retta opinione) , ma ogni eretico si sente ortodosso ( conforme ) ed ognuno si affida ad una autorità che a sua volta non è riconosciuta dall'altro. Da questa matassa non se ne può venire a capo pensando  in termini totalitari ed assolutisti.  Il termine è stato utilizzato da sistemi non dichiaratamente religiosi seppur carichi di miti e ritualismi come il marxismo leninismo nell'unione sovietica e i fascismi in Europa . L'eretico rappresenta  il "dissidente" : non è d'accordo con l'autorità o, il "sovversivo":  cerca di far ribaltare un sistema . Spesso, difende un'altra autorità che vorrebbe a sua volta imporre . Il brigante di qua è  gendarme di là , il gendarme di qua è brigante di là .  E' la storia di sempre, il gioco delle guardie e ladri a ruoli alterni con i suoi eroi martiri ,  per lo più   poveretti fanatici per quanto messi sugli allori dalle istituzioni   perché le hanno difese o perché hanno contribuito alla loro  edificazione a discapito di altre.

Si sentono ancora , retaggio di infantili bisogni di sistemi genitoriali onnipervadenti, definizioni spesso  accusatorie del tipo : quel tale è   "eretico freudiano" oppure "un comportamentista eretico", uno "scienziato eterodosso" se non "craxiano indipendente". Il buon senso da solo afferma che nell'evoluzione personale ognuno legittimamente prende da altri ( quando per altri si intende anche tutta la cultura collettiva) esperienze e  concetti per rimodellarli  e con essi trasformarsi. Tra questi concetti ed esperienze alcuni verranno rigettati da nuove verifiche, da modi sempre più maturi di scoprirsi e scoprire. Del resto affermano i sufi che ci sono tante vie quanti sono gli esseri umani. E in fondo, alla meta non c'è più motivo di discussione e rimprovero: dal luogo d'arrivo si vedono dipartire le vie in direzioni diverse. Se c'è contesa significa che non si è ancora arrivati . Ognuno ipotizza a suo modo, vuoi in base alla sua fede rivelata, alle credenze, supposizioni...Chi sa coglie benevolmente il valore delle differenze ed il limite ad esse proprio ; chi non sa manipola. Per cui ognuno ha diritto di avere le proprie idee,  di ricercare come meglio crede e se c'è rispetto e dialogo vicendevole anche la meta ( pur contingente come può essere un obiettivo sociale-politico o scientifico ) diventa più vicina e il viaggio più gradevole per tutti. Una norma che tollera altre norme conviene di più di un'eresia che lotta con altre eresie.
 
 

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