Chiacchiere

Un esperimento psicologico, divulgato recentemente in una trasmissione RAI, prevedeva che in una facoltà teologica si svolgesse un seminario sulla figura del buon samaritano. I samaritani erano malvisti in Israele ai tempi di Gesù, eppure uno di essi, trovando sul ciglio della strada un uomo sofferente lo aiutò. Così dal vangelo. Alla fine del seminario agli studenti si chiese, uno all'insaputa dell'altro, di andare in fretta (questo è l'input condizionante)  a fare una conferenza sul buon samaritano dall'altra parte della città. Proprio sotto le scale della facoltà, in un angolo ben visibile, un attore fingeva di essere svenuto. I "conferenzieri" passando davano un'occhiata e proseguivano...Comunque anche senza l'input condizionante ( di sbrigarsi) solo pochi si fermavano a dare una mano. In mente dovevano fare un'altra cosa.

Altri esperimenti sono stati fatti per stabilire quanto sia forte il condizionamento all'autorità. E' stato sufficiente che un attore si mettesse la divisa di poliziotto o di medico per far compiere cose insensate ed atrocità alle persone. Pochi, pochissimi si rifiutano. Altro condizionamento è quello del gruppo. Se questo non reagisce, anche di fronte ad un evidente pericoloso inizio di incendio, i soggetti si tranquillizzano e si adeguano. Molti testi di psicologia sociale documentano con questi esperimenti quanto incida fortemente il condizionamento sociale sull'individuo. Pochissimi, e relativamente, riescono a superarlo. Poi ci si domanda come mai  sono nati  i fanatismi religiosi e politici come il nazismo...

Il pluralismo, la democrazia è un bene prezioso in quanto dalla diversità dei punti di vista e delle proposte è possibile confrontare,  ricercare, trovare prospettive unitarie, criticarsi e criticare per trovare la verità e la soluzione più adeguata. Questo non significa che ogni punto di vista sia uguale. Per interessi personalistici, per convinzioni illusorie si diffondono anche pregiudizi e falsificazioni . E non è certo che dalla parola di docenti universitari, giornalisti, istituti, governi si esprimano verità attendibili. Tutto deve essere filtrato dall'individuo che ricerca la verità. Tutto può essere condizionamento per chi si lascia condizionare.

Il sufismo, la via mistica dell'Islam, è anche una scuola psicologica. Bisogna essere in grado di superare i condizionamenti. E' necessaria la conoscenza dei propri limiti, quell'umiltà che permette di avanzare nella via, per tutta la vita: il sufi riflette sulla propria ignoranza , sulla propria vanità evitando   autocommiserazioni e autolesionismi.  E ciò richiede una lotta dura, un'attenzione costante, se ci si impigrisce, se si molla il giusto sforzo (jihad) si ricade in comportamenti massificanti.

Anche un mulo od un pappagallo sono in grado di essere addestrati a fare certe cose. I metafisici ripetono dottrine imparate da testi antichi e moderni che si ritengono depositari della sapienza sufi, ma non sono le parole, le chiacchiere a fare un sufi. Esattamente come essere edotti sul comportamento nobile del buon samaritano non significa trovare il senso della solidarietà (il pietismo è altra cosa), così conoscere dottrine non significa trovare il vissuto di quel che possono contenere. "Non chi dice Dio mio, Dio mio sarà salvato ma chi fa le opere..."dice il vangelo. La patacca di teologo, sceick, swamy  o baba possono essere solo  specchio per le allodole. Se poi ci si mette anche sopra un sottanone, una barbafinta il gioco è fatto per ingannare per benino gli ingenui.

L'atteggiamento verso l'autorità è un'altra prova che permette di valutare quanto le proprie scelte siano adulte e responsabili o frutto di meccanici condizionamenti. Come detto, ben pochi  sono sufficientemente liberi da questo tipo di condizionamento. L'obbedienza cieca , condannata anche dalla chiesa cattolica, sta sempre in agguato nel comportamento di massa. Nelle dittature è proprio quanto si vuole: "credere, obbedire e combattere" era lo slogan di base dei fascismi, ma è stato applicato anche nelle dittature comuniste e religiose. Il fanatismo verso i capi ha antiche origini bestiali: il capobranco però può portare i bisonti nell'abisso. Si salva solo chi ha senso critico. Si evolve solo l'individuo che non guarda gli altri o qualcuno per sapere cosa fare o pensare. Solo in questa liberazione psicologica si può cercare la verità sia nell'ordinario come nel mistico. Senso critico non significa polemica: il negare e contrastare fine a se stesso è un atteggiamento condizionato da copioni infantili o da massificazioni esattamente come quello del bravo bambino passivo ed obbediente. Amore della verità non significa fare gli eroi, i martiri giacché in certi casi il "digghe de sci ed anemmu" (digli di sì e vai per la tua strada) può essere un'utile convenienza od un'estrema necessità di fronte alla follia.

Chi cerca una via spirituale trova facilmente  gruppi che hanno  un guru al quale  prestano obbedienza cieca.  Se fosse un maestro autentico cercherebbe proprio il contrario, giacché sa che il vero unico maestro è il Sé e che il resto è alienazione e condizionamento. Sa vivere in fondo la sua umanità, l'autocritica e la giusta critica : nessuno è infallibile. La venerazione, o meglio la stima verso la guida, ha un senso proprio perché essa permette di ritrovare se stessi, la libertà di pensiero e di sentimento, la tolleranza  e la comprensione verso per chi la pensa diversamente o in chi sta nell'errore. Soprattutto perché permette di appetire al divino ed alla religione terrestre in modo adeguato ed autentico, di liberare l'amore presente in ogni essere umano , la capacità  di  operare per il bene e la pace, spesso in modo nascosto e silenzioso. L'amore che nulla vuole in cambio, che non   chiacchiera ma offre a piene mani vita e strumenti per procurarsi cibo spirituale e materiale.

 

 

 

In un mondo dove gli uomini vivono il culto di loro stessi il sufi vive l'impegno di insegnare la sottomissione a Dio (l'Islam), in un mondo dove gli uomini lavorano per la ricchezza e la fama il sufi,  partendo dal suo lavoro ordinario,  evolve e in ciò fa evolvere gli altri . In un mondo dove gli uomini si divertono alienandosi nelle passioni,  il sufi porta il sorriso della futilità di tutte le cose. In un mondo di chiacchere il sufi realizza l'amore.

 

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