ESEMPI ARCHITETTONICI AD ISTANBUL

Fa sempre piacere ad un cristiano visitare le moschee ed ad un musulmano le chiese. Ma è anche utile in quanto permette ad entrambi di conoscere le rispettive religioni interrogandosi sui loro simboli . Compito  più facile nell'Islam dove sono disponibili (a eccezione dell'Arabia, terra del Profeta, equivalente alle terre pontificie d'un tempo ora limitate al Vaticano)  migliaia di chiese attive   più che nell'occidente dove esse si contano sulla punta delle dita (che capannoni o scantinati adibiti a moschea non possono far testo a livello artistico ed architettonico). Solo ad Istanbul si possono visitare decine di chiese cattoliche o cristiane, attive al culto; nella sola Galata c'è un raggruppamento in poche centinaia di metri nonostante la popolazione sia quasi totalmente musulmana. Ci soffermeremo particolarmente su due edifici di Istanbul: Santa Sophia ( originariamente cristiana poi adibita a moschea ed infine a museo) e Rustem Pascià. Dobbiamo prima sapere che la moschea è un luogo di riunione e di preghiera non una "casa di Dio" come è invece concepita dal cristianesimo e che  l'architettura islamica in generale, salvo eccezioni, non è mai grandiosa e monumentale ma è legata alla terra, frutto dello spirito nomadico: tende provvisorie (la moschea ne mantiene la struttura) che tutto è di passaggio sulla terra sotto l'unico cielo e simboli astratti come segni sul cammino delle carovane.

Santa Sofia -

Dove sorge Santa Sofia c'era una chiesa in legno fatta costruire da Costantino nel 360. Distrutta da un incendio ne fu eretta un'altra dall'imperatore Teodosio che verrà demolita nel 532 nella rivolta di Nika. I suoi resti sono visibili nei pressi dell'entrata. Sarà Giustiniano , tra il 532-536, a ricostruire sulle sue fondamenta Santa Sophia incaricando dei lavori il matematico Antemio di Tralles e l'architetto Isidoro di Mileto. Essi portarono a termine il capolavoro architettonico servendosi di materiale pregiato proveniente da vari paesi del mediterraneo: il marmo verde delle 8 colonne della navata centrale da Efeso, il porfido delle doppie colonne agli angoli della navata centrale dal tempio di Apollo in Libano, i mattoni leggeri e robusti della gigantesca cupola dall'isola di Rodi. La funzione di Chiesa dell'edificio finì con l'impero bizantino. Sultan Mehmet nel 1453 la trasformò in moschea con interventi non strutturali. Solo aggiunte :  i medaglioni , i due minareti , una madrasa (università) e il mihrab che indica la direzione della Mecca agli oranti. Due altri minareti furono aggiunti nel 16° sec. dall'architetto Sinan. Santa Sophia ha pianta quadrata con una grande cupola fiancheggiata da due semicupole . La luce penetra dall'alto nell'invaso centrale tagliando di lato l'ombra delle navate.

 
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Rustem Pascià

Alla fine del bazar delle spezie, nascosta tra i negozi, c'è l'entrata della moschea Rustem Pascià, un gioiello  costruito dall'architetto Sinan nel 1561 ed ordinato dal gran visir Rustem Pascià, marito della figlia del sultano Solimano. Posta su una piattaforma sulla fila delle botteghe ed innalzata per essere vista da tutti i lati, la moschea ha una pianta rettangolare con una cupola centrale che poggia su quattro semicupole e quattro archi.

L'interno e l'esterno sono decorati dalle più splendide maioliche del periodo fabbricate nelle officine di Iznik. Dal colore azzurro alternano  il disegno del tulipano  a figure geometriche.   L'effetto celestiale si coniuga a quello  di intimità data la perfetta armonia geometrica dell'insieme in uno spazio ridotto.

 

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IL CARAVANSERRAGLIO