MOTIVI DEI TAPPETI

dott.prof.Gabriele Mandel Khan

Torino 2003

 

Nomadi e sedentari.

No sculture, no pitture. Oggetti d’uso da cui artigianato come arte (oreficeria e tappeto, poi ceramica).

Necessità del tappeto: casa, imballaggi, soluzioni artistiche. E’ la sintesi di una cultura, di un modo di vita, anche di un pensiero religioso (tappeto da preghiera, raffigurazioni religiose). L’opera cui viene dedicato il maggior tempo d’esecuzione.

Derivazione dalle pelli. In Asia centrale freddo: pellicce.

Pelle simbolo di potere (Ercole) anche mongoli e mongolidi delle Americhe.

Pelle di pecora vestito simbolico dei preti-re Mesopotamici.

Pelle per terra anche trono e simbolo (I Sufi:….)

Tappeto con filo lungo di lana anche a ciuffi simile a pelli di pecora (Konya).

Primo millennio aC. Annodatura.

V-IV sec aC. PAZYRYK, ghiacci dell’Altai. 189x200.

Egitto 3.000 aC, Mesopotamia, Grecia, Roma tappeti tessuti o con ricami. Ma nel Turkestan nel primo aC annodatura. I turkmeni (turchi nomadi) diffondono. Lane pecora, capra e cammello naturali. Poi: robbia, ciliegia, cocciniglia (rosso); scorza d’indaco (azzurro); bacche e zafferano (giallo); verzino (verde); tannino (marrone); ossido di ferro (nero).

III-IV secolo dC frammenti da Khotan, Kuça, e Turfân. Noin Ula (Mongolia). Poi âlFustât, Dura Europos. Tutti tessuti, non annodati.

Annodatura introdotta nell’Islam dai nomadi dell’Asia Centrale.

Tappeti islamici più antichi: XIII secolo: Selciukidi. Sono 12 tappeti da moschee di Konya e di Beysehir Ne parla Marco Paolo de’ Vilionis(1271).

Tappeti Holbein (Usak).

Nei dipinti europei del XV e XVI secolo. (Holbain, Vermeer v D, ma anche i pittori rinascimentali italiani).

Impulso maggiore: unificazione iraniana con i Safavidi: molti tipi e qualità: sedentari+ nomadi.

Dall’Iran maestranze in India (Moghul).

Asia centrale: musulmani, tibetani, cinesi.

Bordura a mo’ di cornice a strisce parallele.

Campo centrale a medaglione ed angoli. Ornati geometrici, floreali, calligrafici. Scene e figure animali o umane

TAPPETO DA PREGHIERA: namasénamasli . Mihrab (versetto Luce) Tutte le moschee ne sono coperte

 

Tipi per l’esecuzione:

Annodati (goliboft)

Tessuti (kilim o karamani)

Punto a catena (sumak)

A ricamo (gigim)

 

Annodati:

Trama e ordito (lana, o cotone, o seta)

Nodo alla catena: ghiordes e

 

Senneh (1.500/3.000 al dm2 per lana; 4.000/8.000 per seta) (1.500/3.000 al dm2 per lana; 4.000/8.000 per seta)

 

Altra suddivisione: per formato:

keley (testata) 1 lunghezza 2 larghezze (testata) 1 lunghezza 2 larghezze

 

miané (centrale) quasi quadrato (centrale) quasi quadrato

 

kenaré (laterale) a galleria (laterale) a galleria

 

dosar (due saer, lungo metro 2,14) o perdé: portiera (porta della tenda) (due saer, lungo metro 2,14) o perdé: portiera (porta della tenda)

 

zaromin (da sacca) afgano ciarpay (quattro piedi) (da sacca) afgano ciarpay (quattro piedi)

 

Grandi famiglie:

 

Asia Minore - Anatolia: nodo ghiordes, prevalenza seggiadé a mihrab. Centri principali: Ghiordes, Hereke, Isparta, Konya, Kula, Kisehir o Kaiseri, Ladik, Milas, Panderman, Pergama, Sivas, Smirne, Sultan, Usak, Yuruk.: nodo ghiordes, prevalenza seggiadé a mihrab. Centri principali: Ghiordes, Hereke, Isparta, Konya, Kula, Kisehir o Kaiseri, Ladik, Milas, Panderman, Pergama, Sivas, Smirne, Sultan, Usak, Yuruk.

Caucaso: a disegni geometrici. Regioni principali: Daghestan, Derbent, Genze, Armenia, Georgia, Karabagh, Kasak, Kuba, Leghistan, Moghan, Shirvan, Talish.: a disegni geometrici. Regioni principali: Daghestan, Derbent, Genze, Armenia, Georgia, Karabagh, Kasak, Kuba, Leghistan, Moghan, Shirvan, Talish.

 

Iran. Con varietà elaborate a giardino, a scene, a riquadri, a vasi, figurati. Soprattutto con i Safavidi (1500-1736). Molti con nodo senneh. Centri principali: Ardebil, Bijar, Ferahan, Ghoravan, Hamadan, Herat, Heriz, Isfahân, Jushqand, Kâshân, Kerman, Khorasan, Luristan, Mahal, Meshed, Mir, Muskabad, Saruk, Senneh, Serabend, Tabriz, Turkbaff, Tehran, Sultanabad. Strettamente geometrizzati gli Shiraz e i Kartabagh; di grande finezza i Nain, più grossolani i Qum.. Con varietà elaborate a giardino, a scene, a riquadri, a vasi, figurati. Soprattutto con i Safavidi (1500-1736). Molti con nodo senneh. Centri principali: Ardebil, Bijar, Ferahan, Ghoravan, Hamadan, Herat, Heriz, Isfahân, Jushqand, Kâshân, Kerman, Khorasan, Luristan, Mahal, Meshed, Mir, Muskabad, Saruk, Senneh, Serabend, Tabriz, Turkbaff, Tehran, Sultanabad. Strettamente geometrizzati gli Shiraz e i Kartabagh; di grande finezza i Nain, più grossolani i Qum.

 

Asia centrale: caratteristico rosso, con rosa di Salor geometrizzata (detta anche tarantola). Regioni principali Afghanistan, Belucistan, Bishir, Bukhara, Khiwa, Yamud, Khotan, Samarcanda, Pendik, Tekké.: caratteristico rosso, con rosa di Salor geometrizzata (detta anche tarantola). Regioni principali Afghanistan, Belucistan, Bishir, Bukhara, Khiwa, Yamud, Khotan, Samarcanda, Pendik, Tekké.

 

Cina. Tibet, Mongolia, Pekino.. Tibet, Mongolia, Pekino.

 

India. Agra, Latore, Amritsar. Sotto i Moghol. Agra, Latore, Amritsar. Sotto i Moghol

 

I motivi. Occorre chiarire: il segno può essere segnale o simbolo. Il segno iconico è tale quando ha caratteristiche o analogie definite; mentre quando è altamente istituzionalizzato è un emblema. Si può parlare di pittura emblematica quando i segni assumono peculiari caratteri d’emblema. Le lettere dell’alfabeto sono segni, la croce è un’icona, lo stemma è un emblema; quando il segno rammenta un concetto è un simbolo.

 

I motivi dei tappeti sono legati alla simbologia nei suoi vari gradi. Costituiscono la più antica tradizione iconografica.

La simbologia: triangolo vita-morte…….

Legame di sangue, legame tribale. Colori, disegno generale e simboli specifici dichiarano. Linguaggio rituale e magico, propiziatorio e apotropaico.

La decorazione islamica… 3 tipi.

In Turchia alcuni motivi, soprattutto nei kilim, trovano origine addirittura nella paleociviltà anatolica, con disegni che ricorrono anche a Çatal Hüyük (la città neolitica più antica del mondo, 6350-5400 aC. Scavati sono ad oggi 14 livelli. Altri ad Hacilar (5700-5600 aC). Civiltà della Grande Madre (forse tappeti rituali).

I motivi molto geometrizzati e stilizzati sono spesso essenzialmente emblematici e simbolici.

 

  1. MOTIVI IN RIFERIMENTO A NASCITA E RIPRODUZIONE

Torniamo alla Grande Madre..

1. Mani sui fianchi //sulle anche//(Mine Erbek ne indicò 353 tipi)

2. Corno di montone (358 tipi)

3. La Fertilità (fiori, pigne, melograni; (199)

4. L’Essere umano (67)

5. Fascia per capelli e copricapo femminili (69)

6. Orecchini (53)

7. Pastoia //il legame al piede di un cavallo affinché non si allontani// (64)

  1. Cassetta, scrigno (69)
  2. Amore e accoppiamento (ying e yang; positivo e negativo, bianco e mero: 38)

10. Astro, stella a otto punte (simbolo dei due quadrati: 133)

  1. MOTIVI SIMBOLIZZANTI LA VITA
  2. 1. Motivi usati per esprimere gli elementi essenziali della vita, in particolare l’alimentazione

    1. 1. Acqua fluente, fiume, meandro (42).
    2. 2. Motivi in riferimento alla protezione

      2. 1. Lappa //bardana// (un fiore a siliqua; 64)

      2. 2. Mano, dito e pettine (142).

      2. 3. Amuleto e talismano contro il malocchio (78).

      2. 4. Occhio (che appare spesso come una croce: 130)

      2. 5. Croce (55).

      2. 6. Gancio, uncino (85)

      3. Motivi usati per proteggere la vita, lo spirito, l'anima

      3. 1. Serpente e drago (145).

      3. 2. Scorpione (73).

    3. 3. Bocca di lupo, orma di lupo, piede di mostro (198)

    4. Motivi in riferimento alla immortalità

    4. 1. Albero della vita (186)

  3. Motivi di potere e legati alla famiglia

5.2. Ascia bipenne (detto anche a farfalla). Forse legata al labirinto (labrys) che è forse legato alla caverna.

    1. Emblema della famiglia (120).

 

III. MOTIVI IN RIFERIMENTO ALLA MORTE

  1. Aquila bicefala, uccello (472).

Per concludere: il tappeto è un’opera d’arte, un’opera d’arte dovuta a un ambiente e a un linguaggio particolari; ma è anche un simbolo, una sorta di arma parlante che va oltre l’estetica, ma occorre una cultura per intenderla, penetrarne il linguaggio che non è fatto solo di termini, di grammatica e di sintassi, ma anche di valori tribali, religiosi, e a volte perfino spirituali e mistici. Per questo ha un suo fascino – beninteso il tappeto d’origine, non le sue riproduzioni meccaniche o le imitazioni commerciali – cui si unisce il fascino della sua storia, della sua terra, della cultura specifica di una realtà musulmana che va oltre il semplice gusto del vedere.

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