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Quattro cose aiutano il mondo: la cultura del saggio, la giustizia del grande, la preghiera del buono e il valore del coraggioso.

sulla porta dell'università islamica di Granada

 

La frase non detta da papa Ratzinger

Precisiamo subito che qui non si parlerà di papa Ratzinger nè per difenderlo nè per ironizzare sulla sua relazione accademica tenuta a Ratisbona ( ognuno risponderà a Dio per quel che ha detto e ha fatto ) ma di una frase omessa. La logica del suo discorso prevedeva una precisazione, un appunto che non è stato fatto ,non si sa perchè. Non è  un problema di neurolinguistica (quando nella struttura del pensiero mancano dei dati necessari o quando  vengono distorti i significati, il soggetto manifesta problemi nevrotici o isterici ) poichè di norma ogni autorità pubblica prepara con altri ( o fa preparare da terzi) i suoi discorsi pianificandone forma e contenuti, si perde così la spontaneità e l'originalità necessarie per la diagnostica. Certo è che chi riceve un messaggio non chiaro tende ad avere una reazione altrettanto nevrotica (un sospettoso : cosa avrà voluto dire? ) e uno stato di disagio dal quale è facile fraintendere o proiettare significati negativi. Ed è quanto accaduto.

Vediamo di capire cosa non è stato detto partendo da cosa è stato detto. La conferenza di Ratzinger mirava a sostenere l'importanza della teologia cristiana nelle università in quanto essa dovrebbe rappresentare il momento dialogico tra ragione e fede cristiana ( i rappresentanti delle religioni  intendono per fede la loro credenza e non l'impulso psicologico verso lo spirituale).  Va detto che le prime università erano state fondate nell'Islam, in esse si insegnavano scienze naturali e teologia islamica  ma col tempo si preferì distinguere i campi per evitare che le precomprensioni dogmatiche alterassero il sapere. Si invitarono così, come a Cordoba, professori anche cristiani ed ebrei, degli esperti insomma,  affinchè si cercasse la verità e non conferme od adattamenti ideologici in uno spirito che oggi definiremmo di laicità . Nell'Islam si diffusero anche le biblioteche che erano costituite da decine di migliaia di testi scientifici distinti da quelli teologici e tra l'altro stampati ( Gutemberg non fece altro che portare  anche nell'occidente cristiano la stampa) mentre la biblioteca cristiana più fornita era nel tardo medioevo quella del Vaticano con qualche migliaio di libri di carattere religioso. Ma anche nel mondo cristiano, qualche secolo dopo,  grazie all'azione delle sue menti più aperte ed illuminate che seppero far tesoro dell'esempio islamico si aprirono  università e biblioteche con contenuti vari nonostante la limitazione del controllo della santa inquisizione.

Ratzinger, nel suo discorso, cita un libro edito dal professore Theodore Khoury (Muenster) <<del dialogo che il dotto imperatore bizantino Manuele II Paleologo, forse durante i quartieri d'inverno del 1391 presso Ankara, ebbe con un persiano colto su cristianesimo e islam e sulla verità di ambedue.>> e le parole di commento delle stesso Khoury. In queste citazioni viene evidenziata la differenza tra un Islam che si espande per mezzo della guerra santa e un cristianesimo che invece si diffonde attraverso la ragione. << Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava >>

Anche qui c'è da dire che il termine Jihad originariamente significava nell'Islam sforzo ed è stato associato impropriamente da alcuni facinorosi alla guerra santa ad imitazione dello slogan dettato dal  sinodo della Chiesa Cattolica Romana di Clermont-Ferrant del Novembre 1095 (sotto papa Urbano II ) che diede il via alle Crociate: la guerra Santa di Dio contro l'Islam . Prima di andare avanti è meglio ripassare cosa successe durante questa guerra dei crociati cristiani chiamata santa ( ma mai una guerra potrò essere santa, semmai legittima solo per difesa, ed è quanto prevede il Corano).

Dopo 40 giorni di assedio il 15 Luglio 1099 le truppe dei crociati entrarono a Gerusalemme. Dopo il massacro degli Ebrei in Europa i crociati sterminarono anche quelli che trovarono a Gerusalemme e con essi gli altri cristiani non cattolici, greci, copti, armeni georgiani e siriani. Le torture inimmaginabili anche sui bambini e gli assassinii continuarono contro i musulmani. 70.000 (secondo lo storico Ibn al Athir ) vennero uccisi. Raimondo Aguiles, testimone oculare  cristiano racconta che " In città si vedevano mucchi di teste, mani e piedi. Occorreva farsi largo tra i cadaveri degli uomini e dei cavalli. Ma tutto ciò non era niente in confronto a quello che avveniva presso il tempio di Salomone, un luogo dove normalmente si tenevano le cerimonie religiose. Cosa vi capitò? se raccontassi la verità direi cose che non si possono credere. Vi basti sapere che nel tempio e nel portico di Salomone gli uomini andavano a cavallo con il sangue che arrivava fino alle ginocchia e alle redini. In verità fu giusta e splendida volontà di Dio che questo luogo si riempisse del sangue degli infedeli..." E prima? Quando Omar conquistò Gerusalemme nel 638 non risulta storicamente che qualcuno rimase leso. Anzi il califfo si premunì che la vita e le proprietà di  tutti gli abitanti fossero rispettate. Chiese al patriarca cristiano di accompagnarlo in visita ai luoghi di culto cristiani. Mentre era nella Chiesa del Santo Sepolcro si congedò poichè era l'ora della preghiera. Il patriarca disse che poteva anche compierla nel tempio ma egli andò fuori sul piazzale col suo tappetino dicendo: "Se pregassi nel tempio i miei uomini se ne vorrebbero appropriare in quanto, direbbero "Omar ha pregato qui. "

Ma riprendiamo il discorso di Ratzinger :  L'affermazione decisiva  in questa argomentazione contro la conversione mediante la violenza è che non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. L'editore, Theodore Khoury, commenta: per l'imperatore, come bizantino cresciuto nella filosofia greca, quest'affermazione è evidente. Per la dottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente. La sua volontà non è legata a nessuna delle nostre categorie, fosse anche quella della ragionevolezza .

L'argomentazione che la conversione esercitata con violenza è aborrita dall'Islam  sta nei versetti del Corano, uno citato anche da Ratzinger ove sta scritto "nessuna costrizione in fatto di religione"  ma laddove ( per ben tre volte)  è sostenuto che cristiani ed ebrei e chiunque compie il bene ha il suo paradiso, che chiese , sinagoghe e moschee vanno difese, che ogni popolo ha il suo messaggero...e sta nei fatti laddove le minoranze non erano perseguitate e avevano libertà di culto, dal regno di Granada a quello degli Ottomani. Maometto stesso ebbe una moglie cristiana che mantenne la sua credenza.

Abusi e violenze si sono verificate dappertutto e l'Islam, che è fatto di esseri umani, non ne è stato e non ne è immune. Ma non sta nella sua natura come non dovrebbe essere nella natura del cristianesimo l'inquisizione, la guerra santa di cui prima si è parlato, nè i genocidi perpetrati dalle nazioni cristiane durante il colonialismo. Da questo punto di vista non c'è differenza di verità tra islam e cristianesimo al contrario di quanto sosteneva il Paleologo: una religione nasce buona ma sono gli uomini che la corrompono trasformandola in politica ed in ideologia dogmatica. A tal proposito nonostante gli interessi di giuristi e teologi musulmani attenti solo al guscio e non alla sostanza (come gli scribi e farisei contro cui si scagliavano le invettive di Gesù) l'Islam non ha dogmi irragionevoli se non quello che che Dio esiste e che esistono i suoi messaggeri, il resto è secondario. Un credo dunque sostenibile dalla ragione senza astrusità. *

Dopo le citazioni di Ratzinger sull'Islam portatore di guerra ed irrazionalità ( sul tipo di quello inventato dalla Fallaci )  ci si aspettava un chiarimento, durante la stessa conferenza, che non c'è stato. Ha prevalso dunque tra gli ascoltatori il concetto che chi tace acconsente,  nessun fraintendimento logico da parte loro ma dei complilatori del testo: mancava una proposizione che forse il papa avrebbe voluto esprimere in quanto la verità che sta in ogni uomo, pur sepolta da pregiudizi e censure,  è più forte degli interessi politici e delle strategie ideologiche . Questa frase , se pronunciata, avrebbe rimesso a posto tutto: un dialogo tra le credenze e la cultura nasce solo quando è messa da parte la paranoia di sentirsi i migliori, i buoni e si vedono gli altri  irragionevoli e violenti. Come dimostrano queste pagine del libro edito da Khoury l'incomprensione e l'ignoranza regnavano ieri come oggi, ma è l'ora di far crescere un dialogo adulto che pensi al bene dell'umanità oltre i credi e gli interessi di parte, che tutti si è sotto un unico sole, sotto un unico Dio, sotto un'unica verità.

Ma non c'è bisogno di usare le parole: questa asserzione era sottintesa nel simbolo delle colombe che i rappresentanti delle due religioni, islam e cristianesimo, si sono scambiati ad Istanbul.

N.Nurettin 

registrazione 2006

* Per quanto l'essenza divina trascenda la razionalità umana (del resto evolutasi dalla natura, grazie alle leggi divine, per questo mondo fenomenico ) non c'è cosa che secondo l'Islam, non porti i segni di Dio all'uomo (attraverso i suoi 99 nomi) : viaggiate per scoprire i segni di Dio...dice il Corano, e alla fine si potrà comprendere che " i cieli e la terra non possono contenerMi ma solo il cuore del mio fedele" . Se nella elaborazione della teologia cristiana che utilizza le categorie greche ( la religione pagana antropomorfizzava il divino)  l'uomo partecipa al divino come figlio adottivo il Corano afferma che Dio è più vicino all'uomo della sua vena iugulare( LII, 48). Dio quindi è più vicino all'uomo che l'uomo a se stesso, questa è la sua infinita misericordia (ogni sura del Corano inizia nel nome di Dio misericordiosissimo). E inoltre quanto valore è stato dato dall'Islam alla ragione, prova ne sia che lo sviluppo delle scienze nel medioevo è stato assai intenso e libero :  Il profeta così invitava :seguite la via di una scienza, doveste per questo andare fino in Cina  e il Corano: Non seguite le congetture, non la menzogna, ma esibite una scienza; (12ª76) anche per fare esperienza che nulla è impossibile di quanto è richiesto da Dio all'uomo per i suoi sforzi (jahad): e ogni peso è misurato sulle spalle di ciascuno...Insomma tutto nell'islam deve essere ragionevole e il sapiente deve essere ammirato più del martire: il sangue del sapiente vale più di quello del martire (adith)

 

 

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"Dio è più vicino all'uomo della sua vena iugulare"

[Corano]

 

 

 

 

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