IL CREDO CATTOLICO ED IL RUOLO DI COSTANTINO

L'imperatore Costantino (280ca-337) ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo del cristianesimo in Occidente. Tramite lui la Chiesa di Roma ed il suo vescovo consolidarono un primato che la stessa collocazione geografica (Roma capitale dell'impero) privilegiava. Non solo: egli si adoperò affinchè trionfasse una sola concezione del cristianesimo ,qualunque essa fosse, per evitare motivi di disgregazione . Come dimostrano le sue lettere inviate ai vescovi dell'epoca, Costantino era in cattedra per redimere le contese del clero e servirsi ora dell'uno ora dell'altro vescovo per i suoi scopi politici. Il terreno era quello di un'anarchia religiosa che nonostante l'organizzazione cristiana fosse diventata la più ricca dell'Impero, era lacerata da feroci contese ideologiche e temporali. Stando a quanto ci tramanda Cipriano: i vescovi occupavano lucruose cariche governative, accumulavano fortune, prestavano denaro a un interesse usurario e rinnegavano la loro fede al primo segno di pericolo. Ed Eusebio : i preti litigano aspramente fra loro per le promozioni ecclesiastiche. (W.Durant "Storia della civiltà"vol.III pag 830 Mondadori 1957) E' l'imperatore stesso a cercare di mettere ordine in questa pericolosa situazione di scontri ideologici o legati ad interessi materiali. Nonostante i suoi sforzi anche dopo la sua morte continuò questo clima di contese :"probabilmente in questi anni (342-343) vennero trucidati più cristiani da cristiani di quanti ne fossero stati uccisi dai pagani durante le persecuzioni. I cristiani erano divisi quasi su ogni punto, eccetto uno: che i templi pagani dovevano essere chiusi, le loro proprietà confiscate...(W.Durant op.cit.vol IV pag 10. )"Ma i primi passi del suo disegno erano stati fatti quando impose il concilio di Nicea (323) per dare un'assetto ad un credo cristiano valido per tutti e per ribadire il primato della chiesa di Roma sede dell'impero. Tra le sue lettere inviate ai vescovi particolare interesse assume quella sotto riportata che evidenzia come sia la sua conversione, sia il suo difendere il cristianesimo, fosse soprattutto dettato da ragioni politiche e non, come vuole la leggenda, da una folgorazione avvenuta in un sogno. La missiva invitava Ario (il prete che formò uno dei più grossi settori cristiani-"eresie" o etimologicamente "scelte"- dei primi secoli) ed il vescovo Alessandro a ragionare in termini politici: la gente abbisogna di non essere abituata ad aguzzare il cervello perchè diventerebbe incontrollabile. Secondo lo storiografo W.Durant la versione greco-paolina di Cristo figlio di Dio, oltre ad accordarsi con la mentalità pagana, era da privilegiare in quanto, in caso contrario (di egemonia della versione tipo orientale, difesa da Ario, che lo vedeva uomo-perfetto, ma pur sempre uomo), il potere ideologico e temporale della Chiesa romana si sarebbe fortemente incrinato danneggiando anche l'impero che a Roma aveva la sua sede. Costantino morì dopo aver ricevuto il battesimo da un prete ariano, ossia di un appartenente a quella fazione che per motivi politici cercò di emarginare. E' insomma l'eterno conflitto tra la gestione di uno status quo degli amministratori , con le sue convenienze, e chi le destabilizza con altre idee ,giuste o ingiuste che siano. La "ragion di stato"avvalla solo quanto è strumentalmente utile alla propria conservazione.

 

"io avevo proposto di ricondurre a una sola forma le idee che tutto il popolo ha della divinità, perchè io sento fortemente che se riuscissi a condurre gli uomini all'unità su questo agomento, la condotta dei pubblici affari ne sarebbe di molto facilitata. Ma ahimé ! Io sento che fra voi ci sono molte dispute, più numerose ancora di quelle che vi furono di recente in Africa. La causa mi sembra insignificante e indegna di così accese lotte (Si discuteva se Gesù era o non era Figlio di Dio). Tu Alessandro (Il vescovo di Alessandria d'Egitto), hai desiderato sapere cosa ne pensavano i tuoi preti su un punto della Legge, persino su una piccola parte sola di una questione che in sè è interamente destituita d'importanza; e tu Ario, se avevi tanti pensieri dentro di te, dovevi startene in silenzio...(Ario era tra coloro che ritenevano infondata la credenza di un Gesù figlio di Dio). Non c'è bisogno di rendere pubbliche certe discussioni...perchè questi sono problemi che solo l'ozio fa sorgere e la cui unica utilità è di aguzzare il cervello degli uomini...queste sono azioni stupide degne di fanciulli senza esperienza (di gestione amministrativa) e non di sacerdoti o di gente che ragiona (che fa i propri interessi)". (op.cit. VOL III PAG 833)

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