UNIVERSALITA' NELLA FEDE E NELLA SCIENZA DELL'ISLAM

( questo saggio come gli altri presenti su http://www.puntosufi.it  è stato ripreso da precedenti pubblicazioni su riviste o libri soggetti a copyright,  in altri casi da registrazioni audio/video di conferenze col permesso degli autori )

 

Ogni persona giudica in base alle informazioni di cui dispone, se queste informazioni sono errate, insufficienti o distorte avrà pregiudizi, concetti inadeguati alla realtà. E allora il problema è come reperire le informazioni corrette. Chi si fida di tutte le fonti è un ingenuo, ossia una persona sprovvista degli strumenti culturali per vagliare e selezionare i dati. Talvolta è quasi sufficiente l'intelligenza ed il buon senso per rendersi conto della validità o meno di una informazione, per altre ci vuole tanta esperienza e conoscenza. Ma quel che fa la differenza è una qualità interiore, la ricerca della verità a qualunque costo, nel senso che con essa si è disposti a sacrificare le false sicurezze infantili del tramandato famigliare o della pressione del gruppo. Non è facile. E' una tendenza umana quella di affidarsi all'ambiente che ci circonda assimilandone col latte materno anche i costumi, i valori,  ma anche pregiudizi. La realtà convenzionale, ossia tutto quanto costituisce credenze, usi costumi e leggi di una società, può essere inadeguata alla realtà oggettiva, alle cose come sono effettivamente. Ma per essere "normali" bisogna adeguarsi al gruppo ed è così che nelle società africane dove si pratica la clitoridectomia (taglio della clitoride) o l'infibulazione (cucitura della vagina per assicurare la verginità) non è normale, è matta insomma, una madre che si rifiuta di far sottoporre la figlia a tale pratica, ma ai nostri giorni, nelle nostre civiltà solo tecnologicamente avanzate, la musica non cambia. Insomma, vuoi per la forza del tramandato (abbiamo sempre fatto e pensato  così, tutti pensano così) vuoi per il controllo dell'informazione da parte di chi governa, il giudizio delle persone è pilotato. Il grande nemico dell'uomo, l'ignoranza, che impedisce ogni tipo di evoluzione soprattutto interiore, è sempre presente sotto forma di pregiudizi. Pregiudizi che vengono propagandati ed anche ufficialmente premiati con i loro autori perchè così conviene a chi governa. Ed è anche così che chi semina idee di guerra ed odio viene proposto come esempio per tutta la popolazione. Alterare i dati, amplificarne qualcuno a scapito di altri, è un gioco politico che è sempre stato fatto dalle schiere di ambiziosi che hanno cercato di fare storia sulla polvere di questo pianeta. Giornalisti e politici senza scrupoli o  fanatici , hanno e continuano a tessere la loro trama "contro" questo o quest'altro senza nessun amore per la verità e l'onestà.  Ma  dalle strette sbarre dei condizionamenti si può sempre uscire, oltre c'è la ricerca della verità autentica, dell'universalità, la libertà dalle meschinità di questo mondo. Nonostante i pregiudizi sull'Islam, l'Islam col suo libro sacro, il Corano, indica proprio i concetti che abbiamo esposto. Che poi al suo interno solo i sufi ( i più eccelsi scienziati e mistici dell'Islam erano sufi) ne abbiano colto appieno le istanze mentre altri hanno vissuto l'Islam in modo fanatico o confondendolo con costumi e usanze, è storia che si ripete in ogni contesto religioso: nel cristianesimo c'è stato un papa Giovanni XXIII , un San Francesco e un san Giovanni Bosco, ma anche l'inquisizione. Ogni religione ha al suo interno una apertura verso l'universalità  della fede e della conoscenza ed un'altra verso il fanatismo,  la chiusura dogmatica nell'ignoranza il cui limite ristretto patito fa ritenere di essere migliori, superiori agli altri, portatrici di verità contro chi ha altri modi di vivere e pensare. Chi crede di possedere una verità preconfezionata ha finito di cercare ed è come se fosse psichicamente morto: il dubbio stimola la crescita personale, permette di distinguere sempre meglio,  e comprendere il senso del limite di ogni credenza, in questo modo si è sempre pronti a cercare, a rivedersi, a dare, a vivere, a sentire il bene ed il male in un affinamento che dura tutta la vita e forse oltre i suoi confini terreni.

Ogni testo sacro ed ogni illuminato apparso sulla terra  non esaurisce Dio e la sua parola, ma la riaccende nel suo tempo e nella sua terra. Limitare Dio, la Verità in qualcosa o in qualcuno è il mestiere dell'ideologo, di chi riduce la vita al già detto , al solo ripetere senza più sentire. Le citazioni del Corano che seguono ( "il Corano" ed.UTET traduzione dall'arabo di Gabriele Mandel Khan testo arabo a fronte) esprimono questi concetti di universalità senza bisogno di alcun commento . Per ogni testo sacro è necessario avere sottomano una buona traduzione per evitare soluzioni di fantasia come quelle che chiamano "velo" (ma il Corano non usa questo termine) lo scialle consigliato alle donne per coprire i seni.

(31,27): Se tutti gli alberi della terra diventassero calami, e il mare e sette mari ancora fornissero l'inchiostro, le parole di Dio non sarebbero esaurite"

(18,109) Se per le parole di Dio il mare fosse inchiostro certo il mare si esaurirebbe prima che siano esaurite le parole del Signore e ancora. ne faremmo venire di rinforzo uno simile. Ecco uno dei tanti versetti che indica da una parte un limite ( il Corano nella sua terrestrità) e dall'altra l'universalità ( contenuta   nello stesso libro ma che ne trascende la collocazione temporale).

(4,164-165) E vi sono dei messaggeri di cui ti abbiamo raccontato in precedenza, e messaggeri di cui non ti abbiamo raccontato, messaggeri annunciatori e messaggeri avvertitori, affinché dopo i messaggeri non ci fossero più per le genti argomenti contro Dio. E Dio è Potente e Saggio.

(11,118) Se il Signore avesse voluto, avrebbe fatto delle genti una sola comunità. La varietà di comunità serve invece perché si confrontino e nessuna prevarichi.

(16,93) Se Dio avesse voluto, certo, avrebbe dato a voi una comunità (religione) unica. Ma egli perde chi Egli vuole e guida chi Egli vuole. E sicuramente verrete interrogati su ciò che voi fate.

(2,177) La religiosità non consiste nel volgere il vostro volto verso oriente o verso occidente. La religiosità consiste [...] nel dare dei propri beni ai parenti, agli orfani, agli indigenti, ai viaggiatori, ai mendicanti, e per la liberazione degli schiavi; nell' osservare la preghiera, nel versare la zakàt. Sono caritatevoli quelli che rimangono fedeli agli impegni assunti, sono perseveranti nelle avversità, nel dolore e nel momento del pericolo. Ecco le genti sincere.

(18,29) La verità emana dal Signore. Creda chi vuole, non creda chi non vuole.

(23,62) Noi non costringiamo nessuno, se non secondo le sue capacità. E nessuno verrà leso, poiché è presso di Noi il Libro che dice la verità.

(2ª256) Nessuna costrizione in fatto di religione: la giusta direzione si distingua da sé dall'errore, e chiunque rinnega il Ribelle e crede in Dio ha afferrato l'ansa più solida, che non si spezza. Dio sente e sa.

(2º,62) Sì, i musulmani, gli ebrei, i Cristiani e i Sabei, chiunque ha creduto in Dio e nel Giorno ultimo e compiuto opera buona, per costoro la loro ricompensa presso il Signore. Su di essi nessun timore, e non verranno afflitti ( versetto ribadito ben tre volte nel Corano)

E' dunque in evidente  malafede chi vuol trovare intolleranza nell'islam , chi prende come esempio le sue frange fanatiche per dimostrare che non si può dialogare con esso e nello stesso tempo le utilizza e sostiene per i suoi fini politici ed ideologici. La guerra per invadere e sottomettere gli altri così come l'uccidere è proibito dal Corano:

(22,39-40): Ne è data autorizzazione solo a coloro che sono attaccati, dal momento che in verità sono lesi (e Dio è certo atto a soccorrerli); e a coloro che sono espulsi dalle loro dimore senza diritto (solo perché dicevano: "Dio è il nostro signore"). Se Dio non difendesse le genti deboli quando contro di esse muovono guerra le genti malvagie e violente, le abbazie verrebbero demolite, e così le chiese, le sinagoghe, le moschee, in cui il Nome di Dio è molto invocato. Dio sostiene coloro che Lo adorano. Dio certo è forte, è potente.

(17,33): E, salvo un diritto di legittima difesa non uccidete la vita; Dio l'ha resa sacra. Su di lui la collera di Dio e la Sua maledizione, e gli prepara un castigo enorme. In Santo Corano autorizza l'assassinio solo nel caso unico della legittima difesa, perché se non ci opponessimo a colui che intende ucciderci diventeremmo suoi complici nell'assassinio. Pertanto ogni essere umano - ivi compresi tutti i militari, ivi compresi tutti i terroristi - che parte per uccidere un altro essere umano È UN CRIMINALE (Su di lui la collera di Dio e la Sua maledizione, e gli prepara un castigo enorme).

dr. prof. Nazzareno Venturi

 

 

 

 

http://space.tin.it/io/nventur

 

 

.