Francisco Goya

 

Il pittore spagnolo Francisco Goya (1746-1828)  anticipa le fasi in cui si  stava avviando  il percorso europeo della storia dell'arte . Il suo è un dipingere con la libertà di  poeta i moti del  sentire. Non si lascia condizionare dagli schemi neoclassici, perfezionisti della sua epoca, anteponendo la descrizione interiore, il  fatto soggettivo ai parametri dati dall'esterno. Diversi pittori avevano raffigurato anche una realtà inconscia, con i suoi timori e le sue speranze, come Hieronymus Bosch (1450-1516), ma si trattava di dar forma simbolica ad un sentire collettivo . Francisco Goya comincia da sé, si interroga, affonda nel suo inconscio per trovare delle risposte o almeno per liberare le domande e le esigenze dello spirito. Una realtà interiore negata o sconosciuta da chi non la vuole , non riesce, non può individuare. Ma non c'è intellettualismo vano in questa ricerca. Il poeta non vuole darsi sistemi logici né accetta le precomprensioni ideologiche del suo tempo, cerca invece di dar luce e consapevolezza a se stesso col sentimento e l'intuizione. Eppur non manca in Goya una lucida critica alla realtà del suo tempo, l'illuministica ragione, anzi  vede ben oltre l'apparenza e ne dà testimonianza. Questa sua autenticità - originalità non gli impedirà di diventare un  pittore ricercato dalle corti in quanto un buon senso pratico lo porterà a districarsi abilmente nelle difficoltà.

In un dipinto che raffigura la famiglia di Carlo IV evidenzia l'inettitudine, la vanagloria di questi poveretti che si trastullano di potere e di ricchezza. Dipinge l'ebetismo dei loro volti  con un sorprendente realismo. Non c'era il rischio che potessero offendersi poiché sapeva che non erano in grado di giudicarsi. Comunque li dipinge con abiti sfarzosi, scintillanti come   concedendo divertito a dei bambini i loro giocattoli più amati: questo avrebbero visto ad opera conclusa, non altro. Le ombre raccolgono le figure in un triste isolamento, quello stesso della loro effettiva miseria .

La famiglia reale di Carlo IV (1800) Museo del Prado, Madrid - CLIK PER INGRANDIRE

I ritratti commissionati dai nobili gli consentono di guadagnare e nello stesso tempo di inquadrare la realtà psicologica dei personaggi. Loro caratteristica sono i passatempi per sentirsi importanti, avere tante cose per essere poi adulati dagli ipocriti invidiosi, caratteristica di chi vive per apparire senza rendersi conto che  l'illusione sfuma giorno dopo giorno.

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Cosa serve infatti la fama e la gloria quando tutto viene divorato dal tempo?

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Globalmente l'opera di Goya è un'analisi esistenziale con tutti i suoi contrasti . Di essi infatti è intessuta  l'esistenza . Dalla loro esperienza , accettazione ed integrazione  dipende lo sviluppo della coscienza che dura esattamente quanto dura la vita. Goya ritrae  l'opulenza e la disperazione, il sacro ed il profano. la vita e la morte, il  brutto ed il bello...

La Maja desnuda (1800). La nudità femminile ritratta senza riferimenti mitologici ed allegorie, in tutta la sua sensualità.. CLIK PER INGRANDIRE   CLIK PER INGRANDIRE

Compito della saggezza è anche quello di documentare la stupidità e la follia umana. Nel quadro che segue due giovani si stanno picchiando in uno zona paludosa. Il colore dominante è di un giallo sporco, il marcio dell'odio , dei pregiudizi e dell'ignoranza umana. I due litiganti stanno per essere risucchiati dalle sabbie mobili . Se si aiutassero riuscirebbero a trovare una via di uscita ma il rancore non permette loro di capire che la salvezza, quanto è utile, dipende invece dalla collaborazione.

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Goya  porta sulla tela la guerra della resistenza spagnola  alle armate napoleoniche,  prima   speranza di libertà in tutta Europa poi rivelatesi lo strumento di sopraffazione di un mitomane. Una nuova ondata di martiri e di eroi delle opposte fazioni è pronta a riversarsi nel continente. Per fede patriottica od ideologica sono pronti a sacrificarsi centinaia di migliaia di giovani. Pronti a morire per gli ideali indotti da chi muove col potere i propri interessi.

Le fucilazioni del 3 maggio (1814) Madrid-Museo del Prado. Così ebbe termine la rivolta contro le truppe francesi avvenuta a Madrid. CLIK PER INGRANDIRE  CLIK PER INGRANDIRE

L'Illuminismo con la sua fede nella ragione che supera i confini degli stati e delle culture si rivelerà un fatto di élite . Degenererà nel positivismo e nello scientismo, in un materialismo pragmatico e popolare che accomunerà nei secoli successivi diverse ideologie , liberali , militari e comuniste. Voltaire già in Micromegas paragonerà l'umanità a batteri in lotta tra loro. Se non distruggeranno il loro pianetino terrestre avranno il tempo  per crescere. E ce ne vuole tanto... L'illuminismo rimane, come da sempre, vissuto solo da una aristocrazia spirituale che non è "del mondo".  Al posto dell'eclettismo e del cosmopolitismo l'Europa sarà insanguinata da contese di stati ed ideologie. Al posto della ragione l'imposizione della forza bruta. Goya assiste al " sonno della ragione che produce mostri".

"Il sonno della ragione genera mostri" acquaforte. CLIK PER INGRANDIRE

Ed allora vale la pena di riconoscere nell'uomo, in sé, questi demoni per non esserne assoggettati. In svariate opere Goya dà sfogo alle sue immagini oniriche , talvolta orride, di difficile interpretazione in quanto è facile proiettare in esse le proprie associazioni inconsce anziché risalire alle motivazioni originarie. Psicotests per chi ha fatto l'opera e per chi la interpreta.

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Tra queste, diverse acqueforti : "i capricci" mettono a nudo il lato bestiale e oscuro dell'uomo. Sotto la veste di chiunque, prelati e dotti, nobili e plebei  c'è un lato in ombra che l'artista si diverte a sollevare. La sordità causata da una malattia contratta nel 1792 aveva acuito la sua capacità di osservazione, la percezione delle negatività che causticamente raffigura, senza risparmiare nessuno. Per questo nel 1815 Goya dovrà rispondere al tribunale della Santa Inquisizione sul contenuto di alcuni  suoi dipinti. Riuscirà comunque a farsi assolvere.

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Il clima sociale e politico della Spagna si faceva sempre più opprimente. Ferdinando finirà per instaurare un regime del terrore inseguendo i simpatizzanti dei francesi. In questo contesto Goya vive il periodo più introverso e combattuto della sua esistenza  come dimostrano le sue acqueforti "disparates" e le pitture "nere" lasciate sul muri della sua casa oltre il Manzanarre. Ma non fu mai solo anche  quando gli morì la moglie nel 1812: le amicizie , gli affetti e gli amori occasionali furono una costante della sua esistenza.  Ritroverà pace e momenti di spensierata gaiezza  a Bordeaux, in Francia, dove lo aspettava una giovane vedova che condivise con lui gli ultimi anni. Morirà  alla fine di un viaggio di ritorno a Madrid per incontrarsi con suo figlio. Forse l'emozione di felicità nel  riabbracciarlo spense i battiti del cuore di un uomo dall' aspetto  burbero e distaccato ma che non aveva mai smesso di sentire la sua anima e quindi  di amare.

"La lattaia di Bourdeax" 1827. Uno degli ultimi quadri di Goya: semplicità assorta nell'accettazione della vita e della morte.CLIK PER INGRANDIRE  

 

Nazzareno Venturi

 

 

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