Dio, concedimi la Serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il Coraggio di cambiare le cose che posso e la Saggezza per riconoscere la differenza.

preghiera attribuita a Francesco d'Assisi

 

 

 

A PROPOSITO DI FONDAMENTALISMO ED INTEGRALISMO

 

Se il fondamentalismo è una tendenza religiosa conservatrice, rigidamente ancorata sui fondamenti di un testo sacro interpretato letteralmente in un modo univoco , l'integralismo designa un modo altrettanto univoco di concepire una ideologia politica e religiosa senza accettare compromessi, alleanze e   divergenze. Questi atteggiamenti tendono a fondersi in una visione totalitaria, assolutistica della società che non tiene conto della globalità delle cose con tutte le sue differenze, variabili, sviluppi e modifiche. Ne deriva un comportamento psichico  schizoide, ossia fissato e ripetitivo e paranoide per timore che la struttura imbastita per proteggersi dalla realtà venga colpita. E' lecito domandarsi se oltre alle motivazioni psicologiche di insicurezza e debolezza alle quali il fondamentalismo e l'integralismo forniscono stampelle apparentemente d'acciaio, non vi siano interessi economici e politici ad incoraggiarlo. Una lettura attuale dei fenomeni di integralismo e fondamentalismo dei paesi islamici o cristiani o di qualsiasi ideologia religiosa (  negli U.S.A. ci sono stati dove è bandito l'insegnamento della scienza, della libertà di pensiero in nome della Bibbia ) non può prescindere da tale domanda. Già il contrapporre un mondo ad un altro, i valori occidentali contro quelli orientali è un atteggiamento integralista. La libertà, il rispetto dell'uomo, la pace, la ricerca del sapere e delle arti sono valori universali che dovunque ed in ogni tempo sono stati minacciati dal fondamentalismo e dall'integralismo non solo religioso dell'islam e del cristianesimo, ma delle ideologie politiche fasciste nazionalistiche, comuniste e capitalistiche.

Una delle cause del declino dell'Islam è da addebitarsi al restringimento del piano teologico. Gli ulema ( i teologi islamici ) col tempo si staccarono dai moniti evolutivi del Corano per assicurarsi un prestigio e potere personale. Bandirono la libera discussione in fatto di religione ( igtihad ) per trasformare il concetto di igma ( consenso della comunità ) in consenso dei dotti, ossia di loro stessi . Restrinsero il concetto di conoscenza  ( ilm ) al fatto religioso escludendolo dalla  vastità del sapere ad imitazione della "visione del mondo" della Chiesa cattolica durante il medioevo.

In occidente nonostante la dura repressione inquisitoriale le forze del libero pensiero emersero sempre più. Il cristianesimo si scisse con la riforma protestante che concesse la libera interpretazione delle scritture e affermò l'individuo davanti a Dio senza la  mediazione di rappresentanti sacerdotali. Il rinascimento e l' illuminismo riproposero il meglio di un Islam sempre più impoverito  da fattori interni ed esterni quali il colonialismo.

L'azione  della massoneria che  sarà fondamentale per la creazione di alcuni stati come gli Stati Uniti d'America e l'Italia, laicizzerà la cultura imprimendo quei valori pluralistici che feconderanno l'occidente. Notevole impulso ebbe la ricerca nelle sue svariate sfaccettature umanistiche e scientifiche . Lo spostamento del perno della civiltà mondiale dall'Islam all'occidente ebbe dunque tra le cause più significative il modo di rapportarsi con la realtà. Prima, nel medioevo, era l'Islam laico e democratico a possedere un maggiore dinamismo sociale e culturale; poi sarà l'occidente a svilupparsi per gli stessi motivi, pur se in  modo dispersivo e caotico ( non avendo un centro, la mancanza del quale non poteva essere sopperita da ideologiche forme autoritarie quali i fascismi ed i comunismi ). Si dirà che la ricerca evolutiva comporta problemi e squilibri ma la prospettiva opposta è il ristagno, strutture rigide di controllo prevaricatore. Del resto i problemi ci sono per essere risolti anche se ogni soluzione porta ad altri problemi poiché questa è la vita, tutto cambia in essa e sempre bisogna adeguarsi al nuovo. E' la parabola dei talenti che può ammaestrare. Chi sotterra il suo bene limitandosi a controllare solo che rimanga dove sta, non ha  ricompense.  Meritevole è chi ha fatto  fruttificare quel che gli è stato dato, in investimenti di conoscenza e scambio. La paura di crescere, di vivere, di dialogare col nuovo sempre presente, peculiarità del  fondamentalismo e dell'integralismo, trova le sue più dure condanne proprio dai testi sacri.

 

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IL CARAVANSERRAGLIO