1 - In una notte oscura, con ansie, in amori
infiammata, -
oh! felice ventura! - uscii, né fui notata, stando già la mia casa addormentata.
2 - Al buio uscii e sicura, per la segreta scala,
travestita, -
oh! felice ventura! - al buio e ben celata, stando già la mia casa
addormentata. 3 - Nella felice notte, segretamente, senza esser
veduta, senza nulla guardare, senza altra guida o luce fuor di quella che in cuor
mi riluce.
4 - Questa mi conduceva, più sicura che il sol del
mezzogiorno, là dove mi attendeva Chi bene io conosceva E dove nessun altro si
vedeva. 5 - Notte che mi hai
guidato! O notte amabil più dei
primi albori! O notte che hai congiunto L'Amato con l'amata, l'amata nell'Amato
trasformata! 6 - Sul mio petto fiorito, che intatto per lui solo
avea serbato, Ei posò addormentato, mentre io lo vezzeggiava e la chioma dei cedri il
ventilava. 7 - Degli alti merli
l'aura, quando i suoi capelli io
discioglievo, con la sua man leggera il mio collo feriva e tutti i sensi miei in sé
rapiva. 8 - Giacqui e mi obliai, il volto sul Diletto
reclinato; tutto cessò, e posai, ogni pensier lasciato in mezzo ai gigli perdersi
obliato.
Giovanni della Croce
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Non fare gran caso se uno è per te o contro di te, ma preoccupati piuttosto che Dio sia con te in tutto quel che fai. Abbi buona coscienza e Dio saprà ben difenderti. Nessuna perversità umana potrà nuocere a colui che Dio vorrà aiutare. Se tu sai tacere e sopportare, sperimenterai senza dubbio l'aiuto del Signore. Egli conosce bene il tempo e il modo di liberarti, e perciò deve rassegnarti alla sua volontà. Spetta a Dio aiutare e liberare da ogni situazione difficile. Spesso giova assai, per meglio conservare l'umiltà ( la consapevolezza dei propri limiti umani in generale ed individuali in particolare ) che gli altri conoscano i nostri difetti e li riprendano. Quando uno si umilia per i suoi difetti, placa facilmente gli altri e dà soddisfazione a coloro che gli sono ostili. Dio protegge e libera l'umile, lo ama e lo consola; egli si chiama verso l'umile, gli elargisce grazia abbondante e dopo l'umiliazione lo innalza alla gloria. Egli rivela all'umile i suoi segreti e dolcemente lo attrae e l'invita a sé. L'umile, quando ha ricevuta un'umiliazione, rimane bene in pace, perché sta fisso in Dio e non nel mondo. Non credere di aver fatto alcun progresso se non ti ritieni inferiore a tutti ( non come senso di inferiorità, ma di disponibilità e rispetto verso chiunque: in altri termini non c'è nessuno che non meriti la mia attenzione. La frase può anche indicare un atteggiamento estremo tale da portare all'autodisprezzo, è l'esasperazione dello stile dei sufi Malamiti, ma non è fine a se stesso bensì propedeutico). Mantieni anzitutto in pace te stesso e così potrai pacificare gli altri. L'uomo operatore di pace giova più dell'uomo dotto. L'uomo passionale trae al male anche il bene e facilmente crede al male. L'uomo buono e sereno volge tutto a bene. Chi è veramente in pace non sospetta di nessuno; chi invece è malcontento e inquieto è agitato da molti sospetti: né lui è in pace, né lascia in pace gli altri. Spesso dice quel che non dovrebbe a omette quel che gli converrebbe fare. Egli bada a quel che gli altri devono fare e trascura invece quel ch'è suo dovere. Sii dunque zelante prima con te stesso e così potrai essere zelante anche con il tuo prossimo. Tu sai bene scusare e colorire le tue azioni, ma non vuoi accettare le scuse degli altri. Sarebbe più giusto che tu accusassi te stesso e scusassi il tuo fratello. Se vuoi essere sopportato, sopporta anche tu gli altri. ( imitazione di Cristo. Lib. 2, capp. 2-3).
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