appunti sull'arte.

Nazzareno Venturi "preghiera"

 

E' accertato che gli stati depressivi sopravvengono quando la realtà esterna perde piacevolezza e stimolo attrattivo per il soggetto. E le depressioni sono diventate il "male" più comune di cui soffre l'umanità:  il loro aumento è proporzionale alla distruzione delle bellezza. Città sovraffollate, architettonicamente brutte e  caotiche laddove il rumore comanda su ogni armonia visiva ed uditiva ,  sensoriale in genere a cominciare dalle puzze chimiche dei gas di scarico di macchine e fabbriche. Le foreste vergini, le distese di campi incontaminate e i paesaggi montani sono sempre più distrutti o lesi da una antropizzazione disordinata. E' quanto si deve pagare per il progresso:  la pazzia ed il brutto in cambio di qualche comodità in più. La bellezza sarebbe la cura dell'anima, ma è una medicina sempre più rara in quanto è prodotta dall'uomo stesso.

Ma cosa è mai la bellezza? Oggettivamente, nella sua materialità, cosa è la Pietà di Michelangelo se non un masso di marmo dalle forme lisce? Serve a qualcosa? Un primitivo lo utilizzerebbe, una volta sminuzzato in piccole pietre, come base per accendere il fuoco oltre a servirsi dei pezzi come strumenti difensivi.  E diamogli torto! Il suo punto di vista è legittimo poiché non possiede quanto gli farebbe affermare: che bello! Che realistica espressione di sentimenti sacri! etc.etc.

Non possiede il nostro primitivo la cultura, e con essa quelle proiezioni soggettive che sottendono a un mondo di valori a cui si è stati educati. Valori simbolici, religiosi, emotivi che si provano stando a significare che l'uomo è cultura,spirito,civiltà. La sua base animale farebbe a meno di tutto ciò, gli importerebbe solo la sopravvivenza, ossia cercare cibo e avere una tana per rifugiarsi e secondariamente far continuare i suoi geni attraverso la procreazione.

La differenza tra uomo e animale sta in questo sovrappiù che è il mondo dei valori artistici, civili e religiosi. Anche gli animali, chi più chi meno in relazione alla scala evolutiva, sono dotati di affettività e di una loro semplice intelligenza ( in rapporto alla soluzione di nuovi problemi ) come è ampiamente dimostrato dall'esperienza e dall'analisi scientifica. Ma è la cultura a fare la differenza.

Certo, a ben vedere, l'abbozzo delle qualità superiori che l'uomo avrà nel corso dell'evoluzione sono presenti anche negli animali. Ci sono uccelli che costruiscono nidi abbellendoli di oggetti colorati,come scarabei dorati e cristalli. Altri che danzano pavoneggiandosi in attesa che la femmina scelga il più attraente.Ed oltre all'utilizzo degli oggetti ( come l'avvoltoio che rompe le uova di struzzo facendo cadere su di esse delle pietre o gli scimpanzé che spaccano le noci con dei sassi e si servono di steli per catturare gli insetti ) c'è anche una forma di trasmissione culturale ,evidente nelle scimmie ominoidee.Ma la scarsità del linguaggio rende limitata sia la comunicazione sia l'apprendimento ,per cui, il senso estetico e la trasmissione culturale rimangono, per l'appunto, solo abbozzati. Grazie all'evoluzione nel cervello dell'area di Broca che presiede al linguaggio, l'uomo ha compiuto il grande salto.E tutta la sua base istintuale trova sublimazioni culturali. Lo spirito, o anima spirituale è quindi il raggiungimento della pienezza dello stato umano che ogni individuo intraprende nel corso della sua esistenza ricalcando l'orma collettiva.

Già Rumi diceva che l'uomo da minerale diventò pianta e da pianta ad animale e da animale ad essere umano. E facendo un salto di un altro millennio anche Lucrezio,ma quest'ultimo vedeva solo l'ottica del divenire evolutivo della materia. Rumi individuava che il nuovo è il frutto migliorativo di una base precedente di cui mantiene solo una memoria inconscia:lo stato minerale ( siamo fatti di atomi ) vegetale ( abbiamo un sistema vegetativo ed anche gli stessi geni delle piante) animale ( condividiamo gli stessi istinti e passioni che hanno le altre specie ) ed umano,nella pienezza dell'intelligenza e del produrre civiltà che è propriamente l'umano, sono delle tappe. Oltre a ciò, Rumi ha visto anche la contingenza del cammino,in quanto corpo-psiche, ragione e spirito (non sono svanite nel corso dei secoli anche elevate civiltà ? ) sono nulla di per sé, importanti solo come mezzo per cogliere quanto di tutto questo è trascendente e pur in tutto questo immanente, che è l'anima divina. La vera Opera di trasformazione è questa, insegna Rumi e con lui tutta la saggezza tramandata. Ma il nostro primitivo deve prima nobilitarsi nell'arte, nella fede e nel civismo, prima deve essere umano fino in fondo. Non si può scrivere una Divina Commedia se ancora la mano è insicura nello scrivere il proprio nome.

dott. prof. Nazzareno Venturi 1998

(il testo integrale, qui una breve sintesi parziale, è pubblicato dalla rivista "sufismo"  n° 4 anno 3 col titolo" la bellezza nelle miniature e nell'arte figurativa islamica")

 

 

musica midi di sfondo di N.Venturi

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