Rimini 2004 - Istituto di filosofie orientali e comparative- corso sul Sufismo - dott.prof. Gabriel Mandel Khan, Khalyfa dell'ordine sufi Jerrahi in Italia-

PARTE TERZA

5 - La via mistica del Sufismo

a) L'ascesi.

Il cammino dei sufi, come ogni cosa del mondo fenomenico, ha due aspetti: uno essoterico, uno esoterico. Per la maggior parte, ciò che abbiamo visto sino ad ora riguarda l'aspetto essoterico. Rivediamone alcuni punti essenziali per l'inizio del cammino intimo, cui si è già accennato nelle pagine precedenti.

In questo cammino il sufi raggiunge i sette gradi dell'essere; sette gradi sottili emblematicamente corrispondenti - secondo la descrizione di cAlâ’ âlDawlah Simnânî (1261-1336) - a sette grandi profeti:

 

 

Il cammino evolutivo del sufi

Il mondo della natura dell’uomo *1* l’Adamo dell’essere (nero grigio)

Il mondo delle forme *2* il Noè dell’essere (blu)

Il mondo della percezione spirituale *3* l’Abramo dell’essere (rosso)

Il mondo dell’immaginale *4* il Mosè dell’essere (bianco)

Il mondo dell’informale *5* il Davide dell’essere (giallo)

La Natura divina *6* il Gesù dell’essere (nero luce)

L’Essenza divina *7* il Muhammad dell’essere (verde smeraldo)

 

 

I sette gradi simbolizzano, salendo dall'1 al 7, la via di ascesa con la quale l’essere umano giunge alla comprensione di Dio, cioè alla reintegrazione della consapevolezza della sua anima; e dal 7 all'1 la via di Discesa con la quale Dio crea l’essere umano.

Nell'arco di ascesa, quello che compie il sufi per giungere dal sé a Dio, i sette gradi evolutivi sono emblemizzati da sette profeti, e dalle relative descrizioni nel Corano. Nell'arco di discesa, dal macrocosmo al microcosmo, dal divino all'anima, i sette gradi sono: l'essenza divina, la natura divina, il mondo dell'informale, il mondo dell'immaginale, il mondo della percezione spirituale, il mondo delle forme, il mondo della natura e dell'essere umano.

Il primo grado (n°1) corrisponde alla matrice del corpo, avendo ogni essere umano vivente acquisito una matrice embrionale in cui sussiste una forma nuova non fisica; ed è simbolizzato da Adamo.

Il secondo grado (senso vitale) corrisponde all'anima animale, o psiche, terreno di lotte quali provò Noè nei confronti del suo popolo.

Il terzo grado (il cuore) è quello del cuore spirituale, perla all'interno della conchiglia, comprensione del sé autentico allo stato embrionale. Questo sé spirituale è simbolizzato da Abramo, poiché Abramo era l'intimo di Dio.

Il quarto grado (il limite del sovracconscio, o superamento dello stato di consapevolezza usuale, e il raggiungimento della appercezione, o intuizione) è il Segreto, il punto del sovracconscio, dei monologhi spirituali quali quelli di Mosé.

Il quinto grado (lo spirito) è un raggiungimento nobile della spiritualità, quale alterità divina, ed è il Davide dell'essere.

Il sesto grado (l'ispirazione) è appunto l'accoglimento in sé dell'ispirazione, ed è simbolizzato da Gesù, poiché fu Gesù che annunciò il Nome.

Il settimo grado (la Verità), quello dell'ultimo organo sottile attivato alla fine di questo percorso, corrisponde al centro divino dell'essere, al Sigillo eterno, alla realtà trascendente e immanente di ogni essere umano, ed è simbolizzato dal Profeta Maometto, poiché egli fu il Sigillo della Profezia.

Ognuna di queste sette tappe del viaggio ha il suo relativo colore, che corrisponde al colore della luce che durante il dhikr il sufi a volte vede. I sette colori sono, a partire dalla base: nero grigio, azzurro, rosso, bianco, giallo, nero luce, verde smeraldo (e quindi non i sette colori dell’esercizio evolutivo che comunemente vien detto in Occidente "dinamica mentale": rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco, viola, ossia i colori per noi percepibili dell’arcobaleno).

I sette gradi si ritrovano, o hanno riscontro, anche in altre vie spirituali o mistiche, e va rammentato il parallelo con i sette çakra - serie di centri attivi nel corpo sottile meditativo - precipui dell’hinduismo (o più specificatamente del Tantrismo): Muladhara, Svadhishthana, Manipura, Anahata, Vishuddha, Ajna e Sahsrara.

I sette gradi hanno relativi SIMBOLI, il cui studio e la cui elaborazione nel corso delle sedute ne aiuta la comprensione. Essi sono:

* suono

* luce

* numero (che comprende geometria, costruzione, sezione aurea)

* lettera (che comprende: significati segreti dei nomi, costruzione grammaticale)

* parola (dhikr, Nomi di Dio, Corano, tutti i Testi sacri)

* simbolo

* ritmo e simmetria

Questa descrizione sommaria è ovviamente imperfetta e limitata. Descrivere il viaggio per tappe e gradi non è rendere il vissuto e la sua attualizzazione. Si ricorre allora ad altri termini, per designare una realtà psichica acquisita: stati, stazioni, presenze.

 

Âhl (plurale âhwâl). Momento cardine, transitorio. Stato spirituale che a sua volta è complementare del momento d'incontro e dell'inverso della stabilità. Traduce una molteplicità d'emozioni indescrivibili, unitarie, la cui sede è l'anima; mutevoli e permanenti insieme, poiché la ricerca è lotta ma il misticismo è quiete. Si potrebbe paragonare al momento di ispirazione di un poeta.

 

Maqâmat, (singolare maqâm). Stazioni spirituali, conquiste mistiche definitivamente acquisite. Hanno al contempo una movenza attiva e una passiva: introiezione/dilatazione; unione/separazione, sobrietà/ubbriachezza; annientamento/sussistenza totale; presenza/assenza.

Hadrat: presenze. Possiamo rendere l'idea considerandole plurime realtà della calligrafia, che è al contempo arte, abilità tecnica, espressione di un pensiero e presenza della parola. Inizia con l'assunto: "Per essere un buon sufi occorrono tre cose: attenzione, attenzione, attenzione" e culminano nella realizzazione totale dell'individuo: l'essere completo, â

 

Conclusione o inizio?

 

Leggi il Corano

come se fosse stato

rivelato a te solo

 

 

Tappe dell' itinerante verso Dio, secondo Mucîn âlDîn Çistî (1141-1236)

"In verità i procedimenti religiosi e i procedimenti scientifici, pur comportando metodi differenti, sono identici nel loro scopo finale. Tutti e due si propongono di raggiungere la Verità [...]

"Vi sono dieci sezioni, ciascuna divisa in dieci parti.

"Il primo stadio è l' avvio di colui che si propone di percorrere il cammino. Il secondo stadio è il suo arrivo nell' espatrio. Il terzo stadio è il suo arrivo nella contemplazione, che attira verso l' essenza stessa dell' unificazione nel cammino dell' annientamento.

"Hadîth concernente il senso del primo stadio: "L' inviato di Dio ha detto: "Camminate. Gli assetati arriveranno per primi". Gli venne chiesto: "O inviato di Dio, chi sono gli assetati?". Rispose: "Quelli che fremono, che fremono al pensiero di Dio; il pensiero di dio solleverà i fardelli, di modo che saranno leggeri il Giorno della Resurrezione"".

"Hadîth concernente il senso di arrivo nell' espatrio: "La ricerca di Dio è espatriare".

"Hadîth   riguardante il senso dell' arrivo alla contemplazione: "Nella tradizione che riferisce la domanda posta da Gabriele a Maometto: "Che cosa è la retta azione?", rispose: "Rendere il culto a Dio come se Lo vedessi; e se tu non Lo vedi, Egli ti vede"".

Prima sezione: l' Inizio

"1) Il risveglio (Corano 34ª46: Vi esorto a una sola cosa: Tendete a Dio).

Tendere a Dio è risvegliarsi dalla sonnolenza, dalla noncuranza, togliersi dal pantano della tepidezza. Ciò ha luogo quando il cuore s' illumina di vita alla visione della luce dell' avvertimento.

"2) Il ritorno a Dio (Corano 49ª11: Coloro che non si pentono, ecco gli ingiusti). Le condizioni del ritorno a Dio consistono in tre cose: rammaricarsi, scusarsi, estirpare.

"3) L' esame di coscienza (Corano 7ª103: Temete Dio. Ogni anima consideri ciò che è avvenuto ai facitori di disordini). Si segue la via dell' esame di coscienza dopo aver preso risolutamente l' impegno di dedicarsi al compito del ritorno a Dio.

"4) Il ravvedimento (Corano 39ª54: Ritornate pentiti al vostro Signore). Il ravvedimento consiste in tre cose: ritornare a Dio rinnovandosi così come si è tornati a Lui scusandosi; tornando a Lui con fedeltà, così come si è tornati a Lui impegnandosi; tornare a Lui nel proprio modo d' essere, così come si è tornati a Lui rispondendo.

"5) La riflessione (Corano 14ª44:E avverti le genti del giorno in cui il castigo giungerà). Sappi che la riflessione è l' inchiesta condotta dalla percezione intima allo scopo di raggiungere l' oggetto desiderato.

"6) La meditazione (Corano 40ª9: Si rammentano solo i dotati di intelligenza). La meditazione è superiore alla riflessione, perché riflettere è cercare, e meditare è trovare.

"7) Porsi di fuor dal pericolo (Corano 3ª103: Afferrate tutti la corda di Dio). Afferrare la corda di Dio è esserGli fedele, obbedirGli, stando attenti ai Suoi ordini; afferrarsi a Dio è elevarsi di sopra da ogni immaginazione e liberarsi da ogni esitazione.

"8) La fuga (Corano 51ª50: Fuggite verso Dio). La fuga consiste nel fuggire da tutto ciò che in realtà non sussiste, per rifugiarsi in Colui che non ha mai cessato d' essere.

"9) L' ascesa (Corano 17ª sûra; 70ª3: Dio è il Signore delle ascensioni). L' ascesa consiste nel condurre l' anima a fare proprio ciò che è vero.

"10) L' ascolto (Corano 8ª23: Se Dio avesse riconosciuto in loro un qualche bene avrebbe fatto in modo che ascoltassero). Il punto essenziale dell' ascolto è il risveglio dell' attenzione.

Le altre sezioni sono:

"1) Inizi (da affrontare). 2) Le porte (da oltrepassare). 3) I comportamenti (azioni di perfezionamento). 4) I costumi virtuosi (inizio del Sé, definendosi). 5) I princìpi (che costituiscono i fondamenti della vita). 6) Le valli (fuggendo i pericoli del cammino sublime). 7) Gli stati mistici (sperimentati secondo volontà). 8) I legami tutelari (apparizione dei poteri spirituali, unione dopo la separazione, in cui prevale la perfezione delle qualità umane definitivamente acquisite). 9) Le realtà (dimenticando il sé e le separazioni nell' individuazione della realtà del divino). 10) Le dimore supreme (la sussistenza in Dio, l' unione ultima).

"La prima sezione conduce l' essere umano a capire che l' essenza della religione (di ogni religione) consiste in dieci cose, di fuori dalle quali tutto il resto è vanità, rituale inutile, orpello, ipocrisia. Di queste cose cinque sono esteriori, cinque interiori.

Esteriori: veracità nella parola; generosità d' animo; comportamento modesto; non nuocere (a sé o agli altri); passare serenamente fra le nocività degli altri.

Interiori: amare la presenza di Dio; temere la separazione da Dio; sperare di ConoscerLo; rispettarLo riverentemente; temere la scarsa qualità delle proprie azioni."

Potrei concludere, allora, con un pensiero sul Sufismo, un pensiero globale, adatto all'alto concetto che il Sufismo racchiude in se stesso. Mi limiterò invece ad una frase semplice, ad una parabola semplice: "Vi sono molti generi di vegetali: la canna flessuosa e la quercia potente, il dolce albicocco e l’aloe amarissimo, l’iperico che calma e la belladonna tossica, la zagara che profuma e la cicuta che avvelena. Così nel regno vegetale.

"E’ del pari per il genere umano: vi sono uomini la cui parola è dolce ed altri la cui cui parola è veleno, uomini le cui azioni guariscono come l’arnica e altri il fiele delle cui azioni è peggiore dell’amanita mortale. Occorre aggiungere altro?"

Wa Allâhu Akbar.

 

 

 

Dio è la Luce dei cieli e della Terra. La Sua Luce è come una nicchia, nicchia in cui si trova una lampada, lampada entro un vetro, vetro come un astro sfavillante. Ha luce da un albero benedetto, un olivo né d'Oriente né d'Occidente, il cui olio illumina quasi senza che fuoco lo tocchi. Luce su luce. Dio guida alla sua Luce chi Egli vuole. Dio (Dio è l'Onnisciente [bikulli shin `alîmu]) conia delle parabole per le genti; [genti, i Sufi] in case che Dio ha permesso di innalzare e in cui il Suo Nome è invocato, e lo glorificano mattina e pomeriggio; genti che né affare né commercio distraggono dalla "rammemorazione [dhikr] di Dio", dalla preghiera, dalla zakât, e che temono il Giorno in cui i cuori e gli sguardi saranno sconvolti. Dio li ricompensi nel migliore dei modi per ciò che hanno fatto e vi aggiunga la Sua Grazia.

Dio elargisce senza misura a chi Egli vuole.

Corano, 24ª35-38:

 

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