Futuwwa dello shaykh Gabriel Mandel khân
Vicario generale (khalyfa) per l'Italia della Confraternita (Taryka) Jarrahi-Halveti (Jerrahiyya-Khalwatiyy
a)

Una precisazione, perché non tutti conoscono la differenza tra "fatwa" e "futuwwa". "Fatwa": editto emesso da un organo religioso o da un pesonaggio avente funzioni dirigenziali nell'ambito canonico: il muftì (ossia un prete musulmano o qualcosa di simile, con grado tra il vescovo e il cardinale). "Futuwwah": 1) qualità del musulmano impegnato sulla via del bene (il fatà, il "giovane uomo" aggregato a una organizzazione di futuwwa); 2) concetto etico sufico, ideale spirituale dei sufi, altruismo e buon comportamento;  3) passato poi a indicare anche le organizzazioni "cavalleresche" artigianali del genere della massoneria. Ad esempio la framasunriyya (massoneria) è considerata una futuwwa.Non mi sognerei di emettere una fatwa, siamo sufi e non à'imma (singolare imàm). Fra gli obblighi della futuwwa figurano: veridicità, lealtà, generosità, comportamento eccellente, nobiltà d'animo, dolcezza verso i confratelli, convivialità.  Si potrebbe dire la futuwwa è l'etica del nobile comportamento del sufi nella vita quotidiana profana, giusto il motto sufico: "Nel mondo ma non del mondo".

 

Coinvolgere il Nome di Dio nella guerra è dare uno scacco matto alla Religione e alla Fede. È una posizione retrivamente e ignorantemente fondamentalista che non tiene conto del millenario e costante progresso spirituale dell'Umanità. Quello sforzo (jihad) di miglioramento del Sé cui tutte le religioni conducono.

Conforta il fatto che tutti i VERI rappresentanti delle Religioni sono uniti contro la guerra. Non esistono guerre giuste, non esistono guerre sante. E' diabolico, malvagio e del tutto contro Dio e contro la Sua Giustizia dichiarare una guerra giusta o santa; è malvagio, immorale e illegale muovere guerra per la conquista, o per i propri interessi o per un qualsiasi motivo che non possa avere comunque una composizione sociale diversa. Dio dice nel Santo Corano (22ª39-40): Ne è data autorizzazione solo a coloro che sono attaccati, dal momento che in verità sono lesi (e Dio è certo atto a soccorrerli); e a coloro che sono espulsi dalle loro dimore senza diritto (solo perché dicevano: "Dio è il nostro signore"). Se Dio non difendesse le genti deboli quando contro di esse muovono guerra le genti malvagie e violente, le abbazie verrebbero demolite, e così le chiese, le sinagoghe, le moschee, in cui il Nome di Dio è molto invocato. Dio sostiene coloro che Lo adorano. Dio certo è forte, è potente.

Quindi: nessuna guerra, nessuna guerra di religione; nessuna guerra per imporre la religione o una specifica organizzazione sociale. Lo dice il Santo Corano (2ª256) Nessuna costrizione in fatto di religione: la giusta direzione si distingua da sé dall'errore, e chiunque rinnega il Ribelle e crede in Dio ha afferrato l'ansa più solida, che non si spezza. Dio sente e sa.

Chiunque uccide è un assassino. Il Santo Corano dice (17ª33): E, salvo un diritto di legittima difesa non uccidete la vita; Dio l'ha resa sacra. Su di lui la collera di Dio e la Sua maledizione, e gli prepara un castigo enorme. In Santo Corano autorizza l'assassinio solo nel caso unico della legittima difesa, perché se non ci opponessimo a colui che intende ucciderci diventeremmo suoi complici nell'assassinio. Pertanto ogni essere umano - ivi compresi tutti i militari, ivi compresi tutti i terroristi - che parte per uccidere un altro essere umano È UN CRIMINALE (Su di lui la collera di Dio e la Sua maledizione, e gli prepara un castigo enorme).

   Dio, perdonaci per ciò che abbiamo fatto
   e anche per ciò che non abbiamo voluto fare.

 

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