IL SAGGIO

 

 

Quando c'era il saggio sulla sua spalla capiente mettevo i miei timori

e lui sapeva ridarmeli pių leggeri

Nei suoi occhi gli facevo vedere i miei problemi

e coi miei li vedevo risolti

Tra le sue mani ponevo le mie sciocchezze

e ritornavano tesori.

Sulla sua spalla piangevo le mie lacrime

per poi tornare col sorriso.

Sul suo petto ogni mia amarezza e tristezza

lasciava il posto alla dolcezza e alla serenitā.

Quando il mio cuore era freddo e lontano

tornava con lui caldo e vicino.

Tutto ritornava in equilibrio, ed io ero semplicemente

dove ero, nč davanti nč dietro gli altri, nč sotto ne sopra,

e in pace.

Era la mia sicurezza

Era la mia fonte.

Ora che non č pių mi manca come la terra sotto i piedi

e il cielo sopra la testa.

Ed č allora che mi indica le mie spalle

e il mio cuore e le mie mani

quando si avvicina un'altro me che piange.

Dio mio che grazia mi hai dato!

Grazie delle sventure che mi mandi

in quanto č riposto l'insegnamento che mi avvicina a Te

Grazie dei tuoi doni che riempiono il mio nulla.

Tu sei il saggio e la tua saggezza mai finirā di estendersi

e riempire il vuoto di ogni esistenza.

 

Nuraddin Murrad